“Sono incinta”
Dopo aver realizzato alcuni cortometraggi, Fabiana Sargentini partecipa e vince al Bellaria Film Festival 2004 con il documentario “Sono incinta”.
Contrariamente a ciò che il titolo lascerebbe supporre, i protagonisti di questo film non sono le donne ma gli uomini. Sessantanove uomini per la precisione. Attori, artisti, amici, conoscenti, estranei. Ognuno racconta la propria esperienza. L’emozione, lo sgomento, il terrore, la gioia, la disperazione provati, a seconda delle circostanze, dopo aver appreso dalla voce della propria compagna, quella di una sera o della vita, le fatidiche parole: “Sono incinta”, per l’appunto.
Un approccio sicuramente interessante con cui affrontare un tema quasi sempre circoscritto all’esclusività biologica femminile dell’avvenimento.
Fabiana sceglie inquadrature strette, che mettono in risalto i volti dei suoi interlocutori e tutto ciò che passa attraverso i loro occhi. Ne risulta un dialogo intimo, schietto, spesso ironico e sempre privo di qualsiasi retorica.
Ad accompagnare i diversi racconti dei protagonisti, l’immagine romantica e simbolica di una giovane coppia di “baciatori”. I “bacioni”, come li definisce la regista.
Nello stesso anno Fabiana realizza anche un altro documentario, un ritratto di suo padre, Fabio Sargentini, fondatore della nota galleria d’arte “L’Attico”, di Roma.
Ma un altro motivo ancora rende speciale quel 2004 ormai lontano, ed è un incontro, che segna l’inizio di una grande amicizia, quella con Morando Morandini.
Dopo i premiati “Di madre in figlia” (Bellaria Film Festival) e “Ciro e Priscilla” (Torino Film Festival), è proprio questa amicizia, coltivata nel tempo, ad ispirare la storia di “Non lo so ancora”, ultimo lavoro e primo lungometraggio di finzione di Fabiana, di prossima uscita nelle sale.
Un anziano signore, Ettore, interpretato da Giulio Brogi, e una giovane donna, Giulia, interpretata da Donatella Finocchiaro, si incontrano nel parcheggio di un ospedale, tutti e due in attesa di un responso importante.
Questo comune stato di sospensione offre loro la preziosa opportunità di uno scambio profondo, un confronto umano tanto forte da riuscire a cambiare per sempre le prospettive di entrambi.
Scritto dalla regista con Morando Morandini e Carlo Pizzati, il film, quasi interamente girato a Levanto, è una produzione Settembrini.
Ginevra Natale