Fabio Fazio: ''Il racconto del 25 Aprile su Rai 1 con Saviano e Paolini''

Creato il 20 aprile 2015 da Digitalsat

«Il 25 aprile è la festa di tutti, è la data in cui la libertà è stata conquistata, grazie a uomini e donne che alla repressione nazifascista hanno risposto con il coraggio e l'eroismo. Un evento importante grazie al quale oggi chi preferisce ha perfino la libertà di non festeggiare la Liberazione. Da allora ognuno di noi può essere ciò che vuole».

In occasione del settantesimo anniversario della vittoria partigiana, Fabio Fazio sbarcherà eccezionalmente su Rai1 per condurre un evento speciale, di cui è anche autore, in diretta, ovvero il programma «Viva il 25 aprile!», in onda sabato in prima serata, presentando dalla piazza del Quirinale una serata celebrativa dedicata alla storica ricorrenza. Un progetto sul quale il servizio pubblico gli ha dato carta bianca (scritto con Francesco Piccolo, Claudia Carusi, Veronica Oliva e Arnaldo Greco e la collaborazione di Michele Serra).

In una conversazione con l'ANSA Fazio ci tiene a dire: «Non è uno show, ma piuttosto un grande racconto corale che verrà narrato al pubblico attraverso il contributo di immagini e testimonianze di chi ha combattuto per la Liberazione, alle quali si aggiungeranno vari ospiti e delle esibizioni musicali».

Fazio sottolinea in particolare un aspetto:

«Sono onorato che vada in onda sulla Rai, di questo devo ringraziare il dg Gubitosi che ci ha fortemente sostenuto. Diciamocelo, fino a qualche anno fa, non sarebbe stato semplicissimo e comunque è la prima volta che sulla Rai in prima serata viene mandato uno speciale sul 25 aprile. C'era una sorta di pudore, anche per il revisionismo storico: per paradosso, sarebbe come se i francesi si dovessero vergognare a pronunciare '14 luglio'. Oggi per fortuna c'è più spazio per avvicinarsi direttamente al vissuto dei partigiani attraverso le loro storie. I partigiani che hanno combattuto per noi, ricordiamocelo, spesso erano ragazzi di 18-20 anni, poco più che bambini».

Tanti gli amici chiamati da Fazio che hanno aderito all'iniziativa: tra questi «Roberto Saviano che sarà in collegamento da Montecassino, Marco Paolini ed Elisabetta Salvatori da Sant'Anna di Stazzema, e Antonio Albanese da Alba». E, ancora, Toni Servillo, la staffetta partigiana Teresa Vergalli e tanti attori che omaggeranno alcune delle targhe, spesso trascurate, che commemorano i caduti della Resistenza. Sul palco di Roma si esibiranno Francesco De Gregori e Luciano Ligabue. Ci sarà il presidente della Repubblica Mattarella?

«Siamo in diretta da piazza del Quirinale, sarebbe ovviamente un privilegio averlo, anche per un saluto agli italiani che ci seguono su Rai1».

«Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l'occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire»: con queste parole il futuro Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, nel mattino del 25 aprile del 1945, annunciò, via radio, l'insurrezione in tutta quella parte d'Italia ancora sotto il controllo delle forze nazifasciste.

Tante città erano già state liberate, altre saranno liberate o si libereranno nei giorni seguenti, ma già dall'anno successivo si festeggia il 25 aprile come data simbolo dell'anniversario della liberazione dell'Italia. Lei, Fazio, andando in giro per il paese ha trovato tante testimonianze del passaggio di partigiani?

«Moltissime, nelle nostre città, nei paesi, nei vicoli, nei piccoli sentieri segnati, nei sacrari, nei musei, c'è di tutto. Se ci capita di incrociarli, alziamo gli occhi e non dimentichiamo».


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