Esistono letture e ascolti che colpiscono particolarmente, perché nasce una pericolosa compenetrazione in ciò che è davanti a noi, un immedesimarsi completo, un continuo sovrapporsi di dejà vu, e a quel punto il coinvolgimento diventa così pressante che si può perdere obiettività di giudizio. E’ solo questo il senso del “pericolo”, l’eccesso di partecipazione. O forse è questo l’obiettivo e il sommo pregio. Ci sono poi momenti della vita in cui il fenomeno si esalta, per effetto di accadimenti personali, capaci di influenzare fortemente l’accettazione delle proposte altrui. Il progetto “Dismissione” colpisce duro, e presenta una situazione da dramma puro, che non è rappresentazione teatrale, ma vita vissuta: l’amianto e le sue vittime. Il gruppo romano Pane si unisce al poeta Fabio Orecchini per una collaborazione che si sintetizza in un contenitore fatto di libera poesia, di colonna sonora, di teatralità e materiale audio e video fruibile nel sito di riferimento. Sperimentazione pura, linguaggio crudo e non sempre immediato, connubio pieno tra Arte e Musica, mai come in questo caso al servizio del sociale. E’ un’atmosfera cupa quella che ti attanaglia nel corso della lettura/ascolto, con gli unici colori possibili, il bianco e il nero. Facile il ritorno rapido agli anni ’70, per chi come me li ha vissuti da adolescente. Quel materiale “eterno” è ancora lì, su tetti costruiti con incoscienza ed ignoranza, mentre il passare del tempo ha progressivamente ridotto i rischi aziendali. Erano tempi in cui si ricorreva ad artifici per riscaldare case fredde e non troppo ricche, sempre a braccetto con la subdola contaminazione, un apparente amica che solo col tempo si è riscoperta malvagia, dopo una lunga e apparentemente proficua frequentazione; e all’improvviso capisci che è troppo tardi, che ti ha fregato, che ha colpito almeno un affetto della tua famiglia. Tutto questo è racchiuso nel book/CD “Dismissione”, una cruda analisi coperta da una forma espositiva inusuale, ma estremamente efficace, quasi un testo didattico. La riflessione si espande, l’amianto è ciò che ormai si sa, e quando esiste conoscenza nascono, col tempo, i rimedi. Ma cosa vive e prolifica dietro l’angolo? Quale infernale germoglio stiamo per cogliere, in totale buona fede, in attesa di vederlo fiorire, quando oramai sarà troppo tardi? Tempo… esposizione… tecnologia… illusione… delusione… esisterà un modello alternativo?
FORMAZIONE
Claudio Orlandi – voce / Maurizio Polsinelli – piano / Vito Andrea Arcomano – chitarra acustica / Claudio Madaudo – flauto traverso / Ivan Macera – batteria
Registrato e maturato al Controfase Studio – Roma
Assistenti e tecnici di studio in fase di registrazione: Pietro Pompei e Tommaso Cancellieri
Missaggio e masterizzazione: Tommaso cancellieri
Fabio Orecchini - (1981) I suoi testi e le sue opere visive sono pubblicati su quotidiani (“La Repubblica”, “Il Resto del Carlino”), riviste (“inpensiero”, “Argo”), antologie (Pro/Testo, Fara Editore 2009, Poesia di Strada, Vydia 2011) e siti letterari (Nazione Indiana, Imperfetta Ellisse) ed è stato ospite di alcuni tra i più importanti festival italiani (RomaPoesia, TorinoPoesia, La punta della lingua). Come regista ha realizzato “[A]live Poetry”, un progetto di videoarte dedicato ai poeti contemporanei (tra cui Mesa, Pugno, Marzaioli) e il mediometraggio “Inventario Privato. In dialogo con Elio Pagliarani”.
LINK il sito di “Dismissione” con materiale audio e video http://dismissione.wix.com/il-sito Pane: www.progettopane.org Luca Sossella Editore: www.mediaevo.com New Model Label:www.newmodellabel.com