A volte succede, e meno male! Sono di ritorno da una serata memorabile, per me ma soprattutto per Reggio. Ieri sera, un giovane reggino, un vero “self-made”, Boy prima e Man adesso, ha piantato saldamente i piedi su un palcoscenico che potrà dargli solo soddisfazioni. Fabrizio Canale, bluesman sopraffino, produce musica; la produce suonando due o tre strumenti contemporaneamente, con la sola voce, ma anche in silenzio con la sua storia, umile e gloriosa, che già adesso, poco più che ventenne, è degna di un romanzo d’autore. Non ho la competenza necessaria per potere recensire tecnicamente il suo album “Someday it Happens”, lo valuto da ascoltatore appassionato. Mi piace, mi piace tanto. Ma mi piace soprattutto la forza che sprigiona; è la forza di uno che vuole, che cerca, che esplora. È la forza di uno che troverà. È la forza che in questo momento dorme in tanti, troppi ragazzi reggini. La musica parla un linguaggio universale, e parla a tutte le generazioni; è la strada per ripartire, il mezzo inarrestabile per rifondare una società che si sta deteriorando. Grazie a Fabrizio, grazie per la sua musica, grazie soprattutto per l’esempio che dà ai nostri giovani.
A volte succede, e meno male! Sono di ritorno da una serata memorabile, per me ma soprattutto per Reggio. Ieri sera, un giovane reggino, un vero “self-made”, Boy prima e Man adesso, ha piantato saldamente i piedi su un palcoscenico che potrà dargli solo soddisfazioni. Fabrizio Canale, bluesman sopraffino, produce musica; la produce suonando due o tre strumenti contemporaneamente, con la sola voce, ma anche in silenzio con la sua storia, umile e gloriosa, che già adesso, poco più che ventenne, è degna di un romanzo d’autore. Non ho la competenza necessaria per potere recensire tecnicamente il suo album “Someday it Happens”, lo valuto da ascoltatore appassionato. Mi piace, mi piace tanto. Ma mi piace soprattutto la forza che sprigiona; è la forza di uno che vuole, che cerca, che esplora. È la forza di uno che troverà. È la forza che in questo momento dorme in tanti, troppi ragazzi reggini. La musica parla un linguaggio universale, e parla a tutte le generazioni; è la strada per ripartire, il mezzo inarrestabile per rifondare una società che si sta deteriorando. Grazie a Fabrizio, grazie per la sua musica, grazie soprattutto per l’esempio che dà ai nostri giovani.
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