Fabrizio Corona: un eloquente caso di dinamica mutantroposnoblotica degenerativa

Creato il 16 febbraio 2013 da Sinesthesys

Dall'interessante documentario Videocracy - Basta Apparire di Erik Gandini, caldamente consigliato, apprendiamo della divertente e caotica vicenda biografica di Fabrizio Corona, noto sottoprodotto del gossip nazionale.

Strano misto di intelligenza operativa, spregiudicatezza e abiezione morale, il personaggio, ancor più che la persona Fabrizio Corona, appare vittima innanzitutto di un ego titanico e delirante, non si sa quanto corroborato da stupefacenti, e secondariamente del meccanismo sociale da noi precedentemente definito sacrificio del mutantropo. In realtà è vero che senza l'irrazionalità a cui ha portato la miscela di questi elementi, conditi da una singolare arroganza, non avrebbero potuto verificarsi gli eventi che andiamo a narrare.

Figlio di giornalisti siciliani, quindi non del degrado socio-culturale a cui spesso sono condannate certe realtà del meridione d'Italia, senza escludere le meno note ma nondimeno presenti realtà del settentrione, lo sfaccendato ventisettenne nel 2001 si decide a un grande gesto mutantropico: diventare imprenditore. Apre così un'agenzia fotografica, anche grazie alla fortunosa conoscenza dell'allora potentissimo Lele Mora, meglio noto come "il manager dei VIP". Ma di mutantropia egotica si trattò, perché purtroppo per Corona imprenditori non ci si improvvisa, e presto intervenne la prima apateporia sotto forma di difficoltà finanziarie per l'impresa. A questo punto, per riparare al danno, decide di compiere un gesto osnoblotico, non volendo credere di essere lui un imprenditore mediocre ma bensì vittima di un sistema non in grado di comprenderlo. Infatti, come documentato in Videocracy, decide di diventare una sorta di "Robin Hood moderno che prende ai ricchi, ma per dare a se stesso". Insomma il suo nuovo core business diventa l'estorsione: grazie alla vicinanza di Mora si procura foto compromettenti degli odiati vip (evidentemente divenuti tali per qualche incomprensibile diavoleria, non per il perverso sistema di cui anch'egli si nutre), per poi ricattarli sistematicamente.

Quando nel 2008 viene smascherato dalla giustizia, ha un'apateporia veramente traumatica. Ed ecco quindi un'altra scelta mutantropica: divenire ciò che odia di più, un VIP. Certo un vip sui generis, romantico e maledetto, oltre che fine conoscitore dei meccanismi mediatici con cui far leva sul sistema. Comparsate televisive, in discoteca, a sagre paesane, Corona riesce ad acquistare un'enorme notorietà a livello nazional-popolare. Però di mutantropo osnoblotico adesso si tratta: il suo nuovo status è basato su una tesi di presunta persecuzione giudiziaria, ma se funzionava per l'allora premier (famoso satiro nano e barzellettiere), non era detto funzionasse anche per lui. In realtà sembra essere stato più avido ed egotico che intelligente e, nonostante una certa fama a livello locale, né lui né l'ex amico Mora, ora miseramente caduto in disgrazia, riuscirono a fermare il corso della giustizia terrena.

Nel gennaio del 2012, condannato, tenta la fuga all'estero e viene fermato in Portogallo dopo soli 4 giorni. Da vip a fuggiasco, quindi, sempre nel tentativo osnoblotico di convincere l'opinione pubblica di essere un vero perseguitato. Eppure se, come in questo caso, la giustizia terrena è sembrata quasi vera giustizia, ciò è stato solo perché il soggetto ha attuato una singolare combinazione di delirio egotico e scarsa lungimiranza etica.

Ci domandiamo se nelle lunghe e silenziose ore, buone per la meditazione e l'introspezione, che comporta quest'ennesima enorme apateporia, ovvero il carcere, avrà modo di riflettere su cosa sia la natura dell'uomo e sul perché della sua esistenza. Se nati non fossimo per vivere come bruti, ovvero per adorare questo ridicolo star-system, né del resto per combatterlo. E su un universo interiore che una vita dedicata a inseguire evanescenti e ridicole chimere non gli ha permesso di immaginare.

Il sistema di valori in cui tutti siamo immersi, in fondo, occasionalmente ci fornisce dei risvolti positivi. Cioè sembra suggerire che a volte nella vita, piuttosto che determinazione, soldi e ambizioni, sarebbe meglio avere o sviluppare la rara capacità di scrutare il Mistero.

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