Scritta pochissimo tempo dopo la caduta del muro di Berlino, “La Domenica delle Salme” parla della grande normalizzazione, o come la chiama De Andrè, la “pace terrificante” in nome di cui si consacra il suo opposto, la guerra: quel processodi cui la Caduta del Muro di Berlino è il simbolo e che ha portato all’affermazione incontrastata del pensiero unico capitalista occidentale, di cui oggi cominciamo a sentire i primi tragici effetti.
Oltre al fenomento fisico della caduta di un muro, non c’è niente da esultare e quelli che adesso si credono liberi sono i futuri schiavi dell’Ovest. Il fatto che De Andrè abbia previsto tutto questo con vent’anni di anticipo è l’ennesima dimostrazione che i grandi poeti spesso comprendono i segni della realtà prima e più lucidamente di economisti e psicologi.