A dire il vero alla cronaca manca all'appello una dichiarazione dell' Amministrazione comunale a partire dal Sindaco. Eppure è lo stesso Sindaco che lo scorso settembre dichiarava: “La Bormioli Rocco è il cuore del tessuto produttivo di Fidenza e del sistema manifatturiero provinciale. Il compito del Sindaco e dell’Amministrazione comunale è quello di promuovere tutte le condizioni migliori non solo per il suo permanere sul territorio ma per una sua crescita. Obiettivo che passa per l’ascolto delle parti e attraverso la promozione di un dialogo sempre aperto e costruttivo tra il mondo del lavoro e quello dell’impresa”.
Sorbole! Rileggiamo, papale papale: "La Bormioli Rocco è il cuore del tessuto produttivo di Fidenza...Il compito del Sindaco... promuovere le condizioni migliori... obiettivo che passa per l'ascolto delle parti e la promozione di un dialogo sempre aperto..."
Visti i fatti, per come si sono svolti personalmente credo che, nel caso, il nostro Sindaco sia una via di mezzo tra l'Ulisse consumato mentitore e Pinocchio ma solo per via del naso che dabòn gli si allunga troppo spesso.
Per saperne di più, se ne sono dette tante anche a sproposito, ecco da un volantino
del Si.Cobas le loro ragioni:Un cambio appalto, quello in Bormioli, segnato da un accordo sindacale siglato dal CAL (consorzio entrante) con la CGIL (sindacato largamente minoritario nel magazzino prima del cambio: 4 iscritti), che cancella in un sol colpo diritti acquisiti nel tempo quali scatti di anzianità e livelli di inquadramento. Il tutto nella prospettiva esplicita di una successiva riduzione di organico (alla scadenza dei 9 tempi determinati) benché si lavorasse con moltissime ore di straordinari.
Vogliamo quindi smontare la tesi sostenute dalla CGIL, anche a mezzo stampa, per screditare le ragioni degli operai e del SI.Cobas, che sono in sciopero dal 23 dicembre 2015:
1) Sui livelli di inquadramento e sugli scatti di anzianità l’accordo consente all’azienda di monetizzare la differenza economica fra il diritto acquisito e la nuova situazione imposta dal CAL nel cambio appalto. Basterebbe un semplice ulteriore cambio appalto per assorbire tale indennizzo e riportare i lavoratori a….quattro anni fa.
2) Risulta assolutamente falso e ipocrita affermare che l’accordo prevede l’assorbimento di tutta la forza-lavoro precedentemente impiegata presso il magazzino. Cancellando formalmente l’anzianità di servizio maturata nel magazzino, si introduce nei fatti la cancellazione delle tutele previste dall’art. 18, tracciando la strada per portare a compimento l’obiettivo dichiarato di ridurre a 30 il numero degli operai stabili, a fronte dei 59 attuali.
3) I sei mesi di transizione, accordati dalla CGIl al consorzio come periodo di verifica per“sistemare le questioni irrisolte” (vedi i 30 quarti livelli che hanno abbassato al quinto livello) ben lungi dall'essere un atto di magnanima responsabilità aziendale verso i lavoratori, altro non è che una trappola in piena sintonia con le logiche che imprenditoriali che imperversano nel settore della logistica e non solo.
Di fronte a tutto questo si è liberi solo di scegliere da che parte stare. Ma distorcere la realtà, e mistificare i contenuti dell’azione dei lavoratori, come fanno i dirigenti CGIL, significa aver già scelto da che parte stare passando dai 4 iscritti ai circa trenta attuali in seguito agli "inviti" padronali.
E non è quella degli operai che hanno smesso di ragionare solo a partire dal proprio “netto in busta”, mese dopo mese e anno dopo anno….La lotta continua.
Fidenza 19 gennaio 2016
SI.Cobas nazionale>>
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