Faccia a faccia

Da Povna @povna
Prima interrogazione di storia tra i situazionisti Merry Men. Tenendo fede all'impronta, rivelata dall'inizo, di giovani storiografi, hanno (con la considerevole eccezione di Earnest, a posto senza nemmeno alzarsi, con un voto ben di sotto al 4) studiato sostanzialmente tutti, e la 'povna è impegnata alla cattedra con il primo impavido scaglione. Soldino, Stuffy, Weber e la Pesciolina subiscono così le sue domande, barcamenandosi con sufficiente non chalance tra dati e date. Nel bel mezzo delle gesta di Brenno, qualcuno bussa alla porta e, dopo il tradizionale "avanti!", una faccia scanzonata si affaccia con garbo nel riquadro.
"Corto Maltese, qual buon vento?" - lo accoglie subito la 'povna.
"Avevo chiesto in prestito la calcolatrice, la devo ridare a lei" - ribatte lui pronto, la mano che agita, frenetica, il prezioso oggetto.
"Lei possiede un nome, sai? Si chiama Rebecca" - rimbecca Piccolo Giovanni, esibendo la familiarità segreta che sempre caratterizza quelli che vengono da Castagnone.
"Allora grazie... Rebecca" - replica Corto col sorriso arguto e lo scintillio negli occhi, mentre si prepara, così come è arrivato, a scomparire.
"Corto, un secondo: ne approfitto" - lo richiama al volo la 'povna - "per domani mi porti l'elenco delle canzoni che preferiresti, oppure mi scrivi e me lo mandi? Così inizio a preparare i testi per le nostre lezioni di inglese".
Il breve cenno di assenso è il massimo di considerazione che il suo alunno prediletto le concede in pubblico. Eppure è quanto basta, per chi ha voglia di capire.
La porta si chiude, e la 'povna ritorna, pronta, alla sua opera di inchiesta. Ma mentre si gira fa in tempo a catturare l'espressione, indefinibile, che qualcuno ha sulla faccia.
E lascia a chi la legge il compito di indovinare, mentre avveniva tra lei e Corto questo privato siparietto, quale fosse lo sguardo degli occhi, attoniti, di Weber.

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