Dunque da mesi si stavano preparando gli eventi che avrebbero condotto al radicale cambimento dello scenario politico italiano. Per uscire dalla visione del berlusconismo, ci voleva tempo e ora quel tempo è maturato. L’Italia ha pagato un caro prezzo perdendo molte occasioni. Ma il nuovo governo Monti ha un altissimo consenso popolare, è stimato all’estero e rappresenta una discontinuità col passato, il paese vuole respirare per riprogettare :”il berlusconismo era alla fine, si avvertiva nella società la voglia di cambiamento e da qui il pensiero del governo tecnico”.
In Monti, tutti vedono l'uomo della nazione, una garanzia che non appartiene a nessuno, non è il governo dei poteri forti, semmai in lui si ripone la stessa fiducia che gli ha voluto accordare il presidente della Repubblica, che ha agito per il bene del Paese. L'Italia deve tornare protagonista e la politica non può più mettersi di traverso, deve tornare a guardare al bene comune, da troppo dimenticato. Se la ricetta Monti funziona ci guadagnamo tutti. Meglio sostenere il governo Monti con una unità combattiva se si vuole uscire dalla crisi. Il berlusconismo aveva eslcuso la politica in generale, e proprio il senso di disagio e l’insopportabilità di quella politica ha dato il via alla decantazione, per dimenticare e ricominciare.
In Italia c'è "un clima nuovo" e il Paese "non vede l'ora di cominciare a produrre", per questo "ci sara' bisogno di un nuovo patto sociale e la Cgil non si sottrarrà a questa responsabilita'". "La Cgil è il sindacato che storicamente è stato di uomini come Di Vittorio, Lama, Cofferati, persone che hanno avuto il coraggio di prendersi anche responsabilità difficili. Susanna Camusso fa parte di questa storia, anche se il governo ha cercato di dividere il sindacato, ora si devono creare le condizioni per un patto sociale. C'è bisogno, insiste l'esponente del Pd, di una nuova stagione di unità sindacale che dovrà avere come riferimento milioni di ragazzi precari oggi in condizione di apartheid e che non hanno nemmeno la protezione dei sindacati e dei partiti".
E' chiaro il fallimento politico del berlusconismo ed è auspicabile che il benessere comune corrisponda al bisogno italiano di ripartire. Una forza politica nuova del XXI secolo, deve aprire la strada ad un esecutivo che cercherà di superare l’emergenza finanziaria italiana. Se questo è un possibile orizzonte futuro della politica italiana, la sinistra e lo stesso Pd non possono più rimanere fermi dietro i loro steccati.