A fargli da sponda due attori affacciatisi da meno tempo sulla ribalta, ma sulla cui efficacia interpretativa non nutriamo alcun dubbio: il veterano Buba e il giovane sindaco Enrico, infatti, due figure assolutamente portanti nell'economia della storia, sono state affidate - con grande soddisfazione del vostro affezionatissimo - a una coppia di professionisti davvero talentuosi, gente che ha calcato con successo set importanti (anche televisivi, ammesso che questa precisazione aggiunga più che togliere in termini di curriculum, considerando il livello produttivo della tv italica) e che non mancherà di imprimere al progetto un decisivo valore aggiunto.
A Sputazza, che sulla pagina scritta è un personaggio scarnificato e dolente, presterà invece il volto un caratterista italiano solitamente meno funereo, magari meno noto al pubblico rispetto al resto della truppa (uno che quando le vedi sullo schermo si finisce inesorabilmente per dire «ehi, ma questo è quello che ha fatto… aspe', come si chiamava?») ma d'indubbia caratura artistica. Siamo sicuri - per averlo conosciuto e apprezzato di persona - che saprà dare alla sua versione del personaggio la giusta intonazione grave e sofferta, ma con quel pizzico di levità che gli è consona.
E poi ancora Santo Minghella, il maggiore dei fratelli redneck cui nel romanzo tocca il compito di tenere alto il tasso di violenza e distruzione, un personaggio che ha trovato finalmente una faccia e che - chi scrive è pronto a sottoscriverlo col sangue - darà agli amanti del western-noir un nuovo motivo per sperare in una qualche rinascita del cinema di questo tipo. Se non vi farà paura uno con quei tratti, non c'è scampo: il cinema di genere non fa per voi!
Poi, ovviamente c'è il resto. Stiamo cercando una Milena che sia seduttiva e dolce al contempo, un Pietro Lu Sorgi che non risulti fasullo e caricaturale e un Don Titta dal giusto gradiente di crudeltà gattopardesca. Tutti nodi che ci auspichiamo di risolvere al più presto. Per intanto vi mostriamo qualche altra foto direttamente dall'album della scout-location (lo so, fa figo chiamare così la ragazza che si occupa di fotografare i possibili set; d'altronde è un lavoro di per sé fantastico: ti metti in macchina e armato della tua Nikon vai a caccia di inquadrature interessanti). Dita incrociate...
Anzitutto l'outback: sembra o no un pezzo del Wyoming?
No, dico, non me lo sto sognando...
Oppure «Children of the Corn» di Stephen King...
Poi c'è la cittadina di Languore, teatro degli eventi, un misto di vari paesi reali della Puglia... (molto «Commissario Montalbano» style, eh?)
Questa è la veduta esterna del Municipio, luogo in cui il protagonista si scontra col Sindaco
Classico corridoio comunale anni '60
Ufficio del Sindaco (o di qualche impiegato coevo)
Burosarilandia...
Questo fa immediatamente «Il giorno della civetta»
Wow, poi c'è ovviamente la Salina, il posto in cui tutto comincia...
Infatti ecco uno scorcio del deposito di sale (chi ha letto il libro già sa)
Al cui interno qualcuno nasconde qualcosa che poi bla bla bla...
Ma la Salina di sera è tipo un dipinto di qualche maestro francese...
Ovviamente il mare nostrum nel film non può mancare...
...e un tocco di Puglia vecchia maniera ;-)