L’atto verificatosi, mentre andava a prestare giuramento, il futuro governo giunge a noi da lontano; ci ha lasciato sgomenti davanti alla televisione; poi è stata una saga di notizie,e di situazioni che erano confermate e poi smentite. Di quel poveraccio ( perché di questo si tratta) si è anche detto che era uno squilibrato, ed invece non lo è affatto, è semplicemente una persona che si è stufata di tante cose.
Degli stipendi alti e sicuri e dei privilegi della Casta,
Delle tante cose che in Italia non vanno proprio,
Dello stare in miseria perché lo vuole la politica del rigore,
Dei morti che si sono ammazzati a causa delle ingiustizie e delle sopraffazioni di Stato,
Di uno Stato che toglie, priva e tassa senza dare nulla in cambio,
Dell’incertezza per un futuro,
Della dignità perduta ( quando un uomo o una donna rimane senza lavoro)
Delle politiche sbagliate,
Della politica che ha perso il contatto con la realtà.
Delle ruberie e delle furberie, dell’avere senza alcuna meritocrazia.
Delle scelte sbasgliate ( esodati).
Ma non è solo questo stato di cose, è anche ciò che è detto in televisione dagli opinionisti.
( a che servono poi) in certe trasmissioni buone solo a screditare che a fare bene, senza misurare le parole gettate lì con libero arbitrio ( pagati pure).
Non dimenticarsi poi dei film e dei videogiochi violenti, nei quali è facile uccidere o stuprare una donna o dei bambini, compiere massacri.
E’ colpa anche di un’informazione che non si limita a comunicare la notizia, ma continua per giorni e giorni a sottoporre l’opinione pubblica ad un vero martellamento psicologico, ecco perché accadono certi fatti.
Forse invece di capire perché o per come, o di mettere in campo le cose più strane e strampalate, perché invece di pensare al “punteggio” di ascolto, non si pensa in maniera diversa e cioè che noi tutti siamo uguali mai più divisi tra nord e sud, ricchi e poveri, che noi siamo esseri umani con tutte le nostre fragilità psicologiche, che non siamo dei numeri da incasellare in questo o in quello, ma umani che forse vorrebbero più onestà e più onorabilità, uno Stato più giusto, delle leggi uguali per tutti.
Forse vorremmo che non fosse calpestata sistematicamente la nostra unica ricchezza: la dignità.
Forse non bisognerebbe più produrre violenza, ma respirare quotidianamente quell’aria natalizia avvicinandoci di più a Dio che non tradisce e non condanna.
Forse senza rendercene conto siamo giunti al capolinea e bisognerà obbligatoriamente cambiare, pensiero, cultura, stile di vita o semplicemente chiedere – permesso – e ringraziare la mano tesa da un amico.
Avere il coraggio di riconoscere i propri errori, e la cultura di aiutare chi sta peggio o in difficoltà.
Di dare più voce al cuore!