[Facciamoci del male] Numero nove

Creato il 18 giugno 2012 da Subarralliccu @subarralliccu

This entry was posted on 18 giugno 2012, in Facciamoci del Male and tagged alessandro cecchi paone, angelino alfano, antonio cassano, calcio, elezioni, ezio mauro, gay, l'espresso, lista civica, mario monti, responsabilità civile, roberto saviano. Bookmark the permalink.

Tutta una settimana a mettere in croce Cassano per quelle improvvide dichiarazioni sui gay nel calcio - come se Cassano fosse più di un tizio nato e cresciuto a Bari Vecchia e diventato famoso per l'abilità nel tirare calci a un pallone - e nemmeno una parola su Cecchi Paone.

Allora, Alessandro Cecchi Paone - ormai ex conduttore televisivo - nel 2004 si candidò alle Europee con Forza Italia. Durante quella campagna elettorale si dichiarò omosessuale. Uscito sconfitto dalle elezioni, da allora la sua attività principale è diventata rivelare (ma più che altro, insinuare, lasciar intendere) le proprie relazioni con persone dello stesso sesso. Ad esempio, stavolta è toccata al calcio. Per rispondere a Cassano - che sperava non ci fossero gay nel calcio "ma se ci sono, sono problemi loro" - Cecchi Paone ha dichiarato che in Nazionale "ci sono due gay, un bisessuale e alcuni metrosexual" (l'ha detto così, come fosse l'inizio di una barzelletta sconcia): Cecchi Paone lo sa perché, dice, con uno di loro ha avuto una relazione.

Ora, la pratica dell'outing ha un senso e un valore quando si fanno nomi e cognomi (col serio rischio, per la legge italiana, d'essere incriminati per diffamazione), in modalità Cecchi Paone serve giusto a tirar su qualche copia in più del suo ultimo libro.

Votare subito, a ottobre. E poi astenersi.
Monti si è impantanato, strattonato verso il nulla un po' dal Pd e un po' dal Pdl, e difficilmente porterà a casa qualcosa più di un risultato di facciata.
A fine giugno, si terrà il vertice di Bruxelles dal cui esito dipendono, molto probabilmente, le sorti dell'Europa. Fatto questo, forse è il caso di votare. Prima possibile, diciamo a ottobre.
E ovviamente astenersi è quasi un obbligo morale, se è vero che alle primarie del Pd si sfideranno Bersani, Vendola e Renzi, a quelle del Pdl Gerry Scotti, Feltri e la Santanché. Alternative: Grillo e la Lega. Ah, certo, poi ci sarebbe la lista civica di Repubblica e Saviano...

Il Partito (di) Repubblica

No, la lista civica guidata da Roberto Saviano e sponsorizzata dal Gruppo L'Espresso non ci sarà: lo ha detto Saviano a L'Espresso in una lunga intervista con tanto di copertina . Va beh, questa cosa di per sé genera una certa ilarità.

Ma poi ancora non è chiaro a che servirebbe questa lista? Che tipologia d'elettorato dovrebbe conquistare una lista ispirata da Ezio Mauro, Scalfari, Flores d'Arcais (sic) e Roberto Saviano? Promemoria sulla responsabilità civile dei magistrati.
L'8 novembre del 1987, esprimendosi su un referendum promosso dal Partito Radicale, dal Partito Liberale e dal Partito Socialista, oltre venti milioni di italiani si espressero a favore dell'introduzione della responsabilità civile dei magistrati. Non dovrebbe essere così difficile ricordarselo, in fondo quello stesso giorno si votò il referendum sulle centrali nucleari. Eppure, quando qualche anno fa il Governo Berlusconi annunciò l'avvio di un programma per produrre energia nucleare in Italia fu tutto uno stracciarsi di vesti, ché si calpestava il referendum, ma se ancora oggi si cerca in qualche modo di introdurre ste benedette norme per la responsabilità civile dei magistrati, ecco che referendari della domenica ecostituzionalisti da post-it di Repubblica.it spariscono senza lasciare traccia.


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