Non è una sorpresa allora se "Facciamola Finita" emerga come uno spassosissimo miscuglio collettivo, geniale e spudorato allo stesso tempo. E' vero, rischiava di essere il solito progetto incapace di sfondare oltre il piacere personale dei loro creatori, ma invece, complice un idea di fondo niente male - ricavata dal cortometraggio di circa sei anni fa diretto da Jason Stone, sempre scritto, oltre che da lui, anche da Seth Rogen e Evan Goldberg, sceneggiatori e registi anche di questo film - riesce ad arrivare con facilità a tutti coloro che principalmente - come i protagonisti - amano il cinema nelle sue variegate forme, e sanno cogliere rapidamente le numerosissime, ricche citazioni ispirate ai classicissimi cult.
E' una commedia creativa e stravagante quella dell'accoppiata Rogen-Goldberg, a partire dalla soluzione di fare interpretare ad ogni attore il ruolo di se stesso prendendosi in giro e dando un’impressione completamente rovesciata della vita privata che lo riguarda, algoritmo che scatena dei continui spiazzamenti e consecutive incredulità nello spettatore (basti vedere quel che fa Michael Cera ma non solo). Condensa accuratamente la sua forza quindi sull'alchimia formata da un cast che fa dell’amicizia un valore superiore a quelle che sono le esigenze di copione e che sfrutta l'occasione d'oro brevettata per esplorare corde che difficilmente progetti "più seri" offrono loro. In questo modo Jonah Hill può permettersi di fare il verso a "La Casa" e a "L'Esorcista", James Franco di fare il riccone viziato, Seth Rogen e Jay Baruchel i loro soliti personaggi (consapevolmente a quanto pare) ed Emma Watson (un cameo per lei) di passare dalla bacchetta di Hermione all'accetta della ragazza aggressiva.
Magari non accessibile a chiunque, preferibilmente indicato a coloro vicini al cinema di Judd Apatow e ben informati sulla carriera cinematografica dei protagonisti principali, “Facciamola Finita” è come un dolce composto da ingredienti assurdi ma dal sapore gradevole, capace di sconvolgere dalle risate e sommergere con dosi massicce di follia allo stato puro.
Dove la ciliegina è rappresentata dalla sensazionale scena di chiusura, per la quale, senza anticipare nulla, sarebbe giusto riservare una standing ovation extra-large e fuori programma.
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