Facebook ha apportato qualche giorno fa delle modifiche al proprio algoritmo, quello che viene chiamato Edgerank. In sostanza verrà data più importanza alla percentuale di utenti che rispondono ai post sulle varie pagine, attraverso like, commenti, condivisioni e altro. In poche parole, si darà più importanza all’Engagement
In effetti ci sono altri fattori che condizionano l’Edgerank. Ma Facebook non è in grado di quantificare in quale percentuale questi fattori possono contribuire a modificare l’algoritmo, nè quanto questo stia cambiando, ma è molto probabile che contenuti con un potenziale di coinvolgimento molto basso avrà sicuramente il 50% in meno di possibilità di apparire sul newsfeed. Questo significa anche che l’attualità di un post e l’affinità che un utente ha già da tempo con una pagina, sarà proporzionalmente meno importante.
Ora, c’è da dire che questo non è un cambiamento epocale, il contenuto coinvolgente è sempre stato un fattore importante per l’Edgerank. Separando il numero di persone che effettivamente interagiscono da quelle che avrebbero potuto interagire su un determinato post è un modo come un altro per verificare metriche come appunto la popolarità.
I brand che usano Facebook hanno ben capito che un buon contenuto è capace di raggiungere utenti interessati e che questo è il modo migliore per usare la piattaforma. Ma attenzione, perchè buoni contenuti e contenuti coinvolgenti non sempre fanno riferimento alla stessa cosa. Perchè spesso, o comunque capita, che alcuni post ottengano un elevato coinvolgimento, attraverso centinaia di like, ma limitano il valore stesso del brand. Allora la domanda sorgerebbe spontanea “Ma se gli utenti vogliono fare questo perchè i brand dovrebbero impedirlo? E perchè mai dovrebbero giudicare?” vero anche questo. Quindi come fare?
E’ meglio adottare allora un mix tra contenuti “leggeri” e più esperienza diretta, sembrano essere le due chiavi per ottenere un contenuto con più alto valore di Engagement.
Detto più chiaramente possibile, con questo aggiornamento finisce quella fase in cui era meglio avere più quantità rispetto alla qualità. Non serve più sbandierare numeri elevati di utenti quando questi poi non contribuiscono ad accrescere valore circa il coinvolgimento. D’ora in avanti sarà più importante tenere conto della qualità piuttosto che della quantità.