Eminenti sociologi avevano già fatto notare e raccontato con esempi ameni, come alcuni luoghi del tipo l'abitacolo della propria auto o l'assemblea di condominio, snaturano completamente l'animo umano, trasformando miti e gentilissime persone in belve feroci e prive di qualsiasi freno inibitore. In questi luoghi e, ne avrete voi stessi avuti esempi di ogni genere, si scatena la bestia che c'è geneticamente nascosta dentro l'essere umano e pertanto ognuno si sente autorizzato a far partire gli insulti più grossolani, privo di controlli basati sulla educazione e la convivenza civile. Qualcuno dice che sia il senso di proprietà che abbatte la barriera comportamentale del buon vivere comune, altri affermano che nella protezione dell'abitacolo della propria autovettura, ci sia un senso di sicurezza che aumenta il testosterone e le reazioni di aggressività più violente. Tutte queste pulsioni si sono ulteriormente accentuate in maniera esponenziale con l'uso dei social network, in quanto, pur essendo questi, luoghi assolutamente virtuali, aggiungono alle precedenti motivazioni anche quelle di una comunque consistente distanza fisica e di un certo grado di anonimato, che mettono al riparo dalle mazzate e dai colpi di cacciavite che di tanto in tanto capitano nei precedenti casi.
Facebook e Twitter in particolare, sono diventate la palestra per gli insulti più beceri e senza limiti, perché si è capito che qui, ognuno può aprire bocca, darle fiato e dire le castronerie più colossali, con la sicumera tronfia e prepotente dell'ignoranza pretenziosa che addirittura si offende del non essere ascoltata. E chi non ha il coraggio di insultare condivide le campagne di odio altrui, amplificandole in una catena di Sant'Antonio senza fine. Se poi si tratta di una bufala talmente ridicola da stupire un bimbo delle elementari, questa viene moltiplicata all'infinito perché subito accreditata come vera a prescindere. Leggere le affermazioni che compaiono ogni giorno su Facebook, cosa che vi suggerisco di fare con assiduità, invece di dedicarvi ad un qualche buon e inutile libro, si sa che la cultura non paga più, è di grandissimo interesse sociologico per capire in quale direzione sta andando il ventre molle e putrido di un paese, perché qui vengono espressi i sentimenti veri e più nascosti della gente, soprattutto quelli che non si ha il coraggio di esternare in maniera ufficiale, facendoli rimanere al massimo nel rango dei mugugni. Capirete così facilmente come partiti di felpati, clown, nani e ballerine riescano ad avere un seguito così incredibile e ingiustificato dalla logica e dalla civiltà.
Gli argomenti sono molteplici ed uno più divertente e insensato dell'altro e non voglio parlare qui del tema più caldo dell'immigrazione o dell'antislamismo che sono tra i più gettonati o delle polemiche tra scienza e fattucchiere che spopolano ultimamente (naturalmente essendo la stragrande maggioranza degli utenti a favore di queste ultime, magari ne parlerò un altra volta). Mi volevo soffermare oggi invece su un tema più divertente che anch'esso impazza sul web. Se volete infatti avere un'orda di seguaci, di cosiddetti like e condivisioni, esprimetevi senza pudore sull'antipolitica e potrete aprire il classico vaso di Pandora. La gggente e il popppolo ormai odia il politico a prescindere e per definizione, lo vorrebbe vedere morto e tra i più atroci tormenti, privarlo della pensione e naturalmente dello stipendio, in alternativa quantomeno poterlo insultare a più non posso. Naturalmente nel privato questi stessi insultatori di professione si comportano esattamente nello stesso modo o peggio, non appena capita loro la più piccola occasione, non facendosi fare fatture pur di risparmiare qualche spicciolo di tasse o non pagando il canone o il vicino, non facendo scontrini o scappando senza pagare spese o affitti o qualunque altra cosa di cui maledicono i pessimi politici che hanno loro stessi eletto e che ovviamente ruberanno o malgoverneranno in proporzione alle loro possibilità.
Tutto con una giustificazione inoppugnabile, naturalmente, bisogna difendersi proprio da questi o in alternativa dalle banche, dalle multinazionali, da Equitalia, dal cattivo di turno. Facebook diventa così una palestra dove si scatenano in un florilegio a volte davvero divertente di battute, altre volte come una cassa di risonanza di stupidità senza limite, che anche si offende se non è ascoltata e approvata. Un caso divertente che voglio portare alla vostra attenzione è un classico della serie: come fai sbagli. Se usi un volo di stato giustificandolo con le necessarie misure di sicurezza, vieni sepolto da valanghe di insulti, accuse di spreco e furto, nonché da relative denunce di personaggetti alla ricerca del consenso che va scemando, vista la loro inutilità conclamata e fisiologica. Non parliamone se usi anche per motivi istituzionali le famigerate auto blu (nelle quali gli stessi critici fingono di ignorare che sono conteggiate anche le ambulanze o i mezzi dei cantonieri). Battaglia già vinta in partenza sullo spreco e l'abuso delle finanze dello stato. Se invece usi la tua Panda grigia, sei un'esibizionista al contrario, un triste epigono pauperista che vuole esibire una mediocrità insulsa e indegna di un uomo pubblico, anche qui piovono critiche e sarcasmi a non finire. Allora, invece di un volo di stato, usi un aereo di linea.
Apriti cielo. E' una indecenza che questo atto propagandistico abbia addirittura messo in pericolo la sicurezza degli altri passeggeri e giù insulti per presunti costi ancora maggiori; almeno si accapigliassero con quelli che denunciavano l'uso del volo di stato, ne avremmo eliminati due con un colpo solo. Allora vai al congresso in tram. Peggio del peggio. A parte i commenti sarcastici su una esibizione scorretta e ingannevole, da condannare senza se e senza ma (questo soprattutto da parte degli stessi che inneggiavano a politici stranieri, le perle del buon governo, che vanno al lavoro con tram evidentemente diversi categorialmente), ma subito è partita una sequela di insulti coloriti sul disagio provocato agli altri passeggeri, qualcuno ha parlato addirittura di sequestro di mezzo pubblico a fini privati. Lo stesso politico in bicicletta passa dal santo subito se è nordeuropeo, a zimbello per imbecilli se è nostrano. Datemi retta, scorrete i wall di Facebook, è uno straordinario spaccato di vita e di pensiero debole (anzi direi debolissimo) che vi potrà illuminare sul valore effettivo della folla manzonianamente intesa.
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