Ne avevamo già accennato di sfuggita al termine dell’articolo precedente, promettendo di tornare in seguito sull’argomento. Ebbene, questo è il seguito. Cosa si nasconde, dunque, dietro il nome di Open Graph? Per spiegarlo in modo chiaro, dovremo fare un giro un po’ più lungo. Partiamo dai pulsanti “Mi piace” e “Condividi”, che sicuramente tutti voi conoscerete, per averli visti e usati chissà quante volte. All’inizio, erano soltanto su Facebook e si potevano usare per esprimere il proprio gradimento verso, e anche per condividere, elementi presenti su Facebook. Poi, il loro raggio di azione si è allargato e adesso li possiamo trovare in varie zone della Rete, all’interno di siti tradizionali, di blog, e di “contenitori” come YouTube, tanto che ormai ci siamo abituati alla loro presenza. Il protocollo Open Graph promette di cambiare tutto ciò. Open Graph è un protocollo di comunicazione, ossia un insieme di regole da seguire per stabilire con successo una connessione, che permetterà di (o almeno promette di) estendere il campo di azione di Facebook all’intera Rete, potenzialmente. Utilizzando Open Graph, infatti, chi progetta o gestisce pagine web, siti e quant’altro potrà “fondere” la propria pagina con le pagine di Facebook: qualunque cosa potrà essere condivisa su Facebook con un semplice click e con pulsanti personalizzati, in base al tipo di elemento che condividiamo. Vediamo però di spiegare meglio come funziona. Open Graph può essere immaginato come una officina, o una fabbrica, che Facebook mette a disposizione di ogni sviluppatore di siti, applicazioni o altro. Gli strumenti contenuti in questa officina sono soprattutto una serie di tag, ossia brevi porzioni di codice da aggiungere a una pagina web, a un’applicazione e così via. Se noi aggiungiamo uno di questi tag alla nostra pagina web (che sia un sito, un blog, o altro), la nostra pagina si comporterà come se fosse una pagina di Facebook stesso. Col termine pagina, mi riferisco alle pagine Fan, sia chiaro. Cosa significa che si comporterà come una pagina di Facebook? Significa che se, per esempio, aggiungiamo un semplice pulsante “Mi piace” a una pagina del nostro sito, un utente potrà cliccarlo e condividerlo su Facebook. In Bacheca? Anche, ma soprattutto quella pagina potrà apparire tra gli “Interessi” di un utente, nel suo profilo, e potrà anche apparire nelle ricerche su Facebook, come succede per qualsiasi pagina Fan creata su Facebook (e attenzione: la nostra pagina, in questo caso, è una pagina del sito che abbiamo creato per i fatti nostri, fuori da Facebook). Ovviamente, apparirà anche nel suo Ticker e potrà essere inclusa nella sua Timeline.
Il tasto “Mi piace” non è l’unica cosa che Open Graph ci mette a disposizione. Al contrario, è il meno che ci sia. Con Open Graph, infatti, sarà possibile creare tag per qualsiasi tipo di attività e per qualsiasi “oggetto” condivisibile, dove per “oggetto” intendiamo sia cose, sia eventi del mondo reale: film, libri, spettacoli, partite, locali, personaggi famosi, eccetera. Per ogni cosa (o quasi, ma la lista è abbastanza lunga e compelta) sarà possibile sviluppare un tipo di condivisione perosnalizzato e adatto al nostro elemento. Potremo dunque creare un pulsante “Leggi”, per condividere un libro (al posto del vecchio “Mi piace”), oppure un pulsante “Ascolta” per una canzone, un pulsante “Guarda” per un video, e così via. Questo significa che, una volta implementato Open Graph all’interno di un sito internet, potremo cliccare sul pulsante “Leggi” in un articolo di quel sito, per condividerlo coi nostri contatti. Potremo anche cliccare sul tasto “Guarda”, per segnalare ai nostri amici il video che stiamo guardando. Tutto ciò si può già ottenere in parte col tasto “Mi piace”, certo, ma Open Graph permetterà sia una maggiore personalizzazione dei pulsanti (e del loro funzionamento), sia anche una integrazione migliore con la pagina o l’elemento da condividere. Per capire meglio come funzioni, potete anche guardare il seguente video di presentazione, su YouTube. Potete trovare facilmente anche i dettagli tecnici sul funzionamento di Open Graph e su come inserirlo in un sito, ma direi che è meglio non addentrarci troppo in discorsi tecnici: lunghe liste di codice possono risultare indigeste a molti, soprattutto a chi non capisce di cosa si stia parlando.
Oltre a tutto ciò, Open Graph permette anche di inviare aggiornamenti agli utenti che hanno cliccato un pulsante sulla nostra pagina, in un sito esterno a Facebook, esattamente come è possibile farlo con una pagina Fan, e il sistema sarà estremamente semplice: si potrà inviare aggiornamenti a tutti gli utenti nello stesso modo in cui scriviamo i messaggi personali di stato. Per cui, la rivoluzione di Open Graph può essere così riassunta: ogni sito esterno a Facebook potrà essere trasformato in una pagina Fan di Facebook stesso. Il sito rimarrà esterno a Facebook e rimarrà autonomo, ma gli utenti potranno utilizzarlo e condividerlo come se fosse una pagina Fan. Se avete un sito personale, o un blog, non ci sarà dunque più bisogno di creare una pagina Fan del vostro sito, perché il vostro sito stesso potrà comportarsi come una pagina Fan, sviluppando e inserendo i pulsanti forniti da Open Graph. Al momento, Open Graph è in fase beta, ossia in fase di rodaggio: è già stato presentato ed è già possibile provarlo, se siete sviluppatori, ma ci vorrà ancora un certo tempo prima che entri a regime e si diffonda ovunque. Potete comunque tenervi pronti a salutare il semplice pulsante “Mi piace” e accogliere i suoi fratellini che arriveranno... e saranno ovunque.
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