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Facebook e Parolisi: amore,gelosia, fan e nemici. Il delitto Rea visto dalle soldatesse

Creato il 20 agosto 2011 da Yellowflate @yellowflate
Facebook e Parolisi:  amore,gelosia, fan e nemici. Il delitto Rea visto dalle soldatesse

Salvatore Parolisi in servizio presso la Clementi. Foto prelevata da gruppo Facebook

Le soldatesse di Italia sono in questi mesi diventate tutte vittime del pensare comune? Così a volte sembra! Certo è che anche nelle migliori famiglie c’è una pecora nera così come tra tutte le mele belle ed appena colte quella marcia o con il verme continua ad esistere nonostante tutto. Oggi che in un profilo facebook di un cronista del web è apparsa una accorata difesa per le donne in divisa:” in caserma, dice, si lavora, non si fa vita mondana.”Siamo stanche, vogliamo rispetto per noi, per le nostre famiglie e per la nostra divisa”.

Ma il giovane cronista del web non viene proprio lasciato in pace ecco che leggiamo su TGCom il dibattito che si è scatenato in una pagina facebook:

“… (omissis) cosa ci sono in caserma? traffici loschi? tipo? fammi un esempio dato che noi non abbiamo mai visto nulla di simile..poi che altro c’è in caserma? festini, sette sataniche, giro di prostituzione..ah no, è vero..ho letto anche che ci drogano…eh certo sapete proprio tanto sulla vita che facciamo in caserma eh…ma già è vero, noi ci infiliamo nei letti degli istruttori, mica ci spacchiamo il c… dall’alba al tramonto senza sosta a lavorare..nooo, abbiamo anche questo gran tempo di fare tutto ciò di cui voi accusate gli istruttori e addirittura l’intero Reggimento..mamma mia…tutti FBI siete diventati..peccato che non avete azzeccato nulla di tutto quello che succede li dentro perchè sapete cos’è? la vita in quella caserma è militare, non mondana come quella di chiunque altro..

ci sei mai andata a colle s. marco che dici che è poco affollata? mi sa che non sei a conoscenza di ciò che hai scritto e ti consiglio di informarti meglio su ciò che facciamo noi, e i nostri superiori..allora vi dirò una cosa…ci trattano benissimo, siamo felici, abbiamo degli istruttori che ci vogliono bene e non si sono mai approfittati di noi e ci hanno trattate sempre con i guanti bianchi..chiunque ci rispetta, si lavora, si suda sotto al sole, si va a letto sfinite ma soddisfatte del nostro lavoro…non inventate cavolate su di noi o sul ciò che c’è in quella caserma perchè 1) non c’è niente da sapere visto che si lavora solo sodo. 2) nessuno va a letto con nessuno, nessun istruttore ci ha mai trattate male o stuprate e grazie a dio non abbiamo mai avuto problemi con la droga..la camorra c’è solo a napoli e dintorni…

state parlando di una caserma non del grande fratello..quindi se non volete portare rispetto ne a noi soldatesse, che non sappiamo nulla di tutto ciò che succede al di fuori, e nemmeno al Reggimento in generale, almeno abbiate la decenza di non sparare cavolate, ma di tacere, visto che già ci pensano i giornalisti ad umiliarci con la loro ignoranza sulle nostre vite lì dentro…con questo concludo..”

In un altro post, la soldatessa chiede rispetto.

“… se il caporal maggiore capo Parolisi ha sbagliato pagherà per ciò che ha fatto..noi siamo estranee a questo accaduto e non ti nascondo che tante di noi sono state male per questa donna, perchè quando ci siamo riunite una sera in sala tv e abbiamo visto a quarto grado le immagini del matrimonio di melania e l’abbiamo sentita parlare in tante abbiamo pianto per lei e la sua bambina..qui non si tratta dell’esercito, qui si tratta di altre persone che hanno agito al di fuori di un contesto militare..ci sentiamo urlare puttane, assassine, gente che ci indica il fucile con le braccia..cosa pensate che a noi faccia piacere? pensate che abbiamo la voglia ed il tempo di divertirci? adesso basta, siamo stanche e vogliamo rispetto per noi, per le nostre famiglie e per la nostra divisa..”

Non finisce qui su facebook crescono ogni momento interessantissime pagine dove o si accusa o si difende il caporalmaggiore più famose di Italia.

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