Facebook: in Europa sospeso il tag delle foto

Creato il 26 settembre 2012 da Andy04 @stilegamesnews

Qualche tempo fa Facebook aveva introdotto una funzione di riconoscimento facciale per le foto caricate sul famoso social network. Questa funzione aiutava gli utenti nell’eseguire il tag delle foto stesse, riconoscendo gli amici presenti nella foto e suggerendoli. Una funzione di per sè molto comoda, ma che poteva irritare chi non ama essere taggato e che preferisce che su Facebook non girino sue foto riconoscibili.  

In Europa, dove vige una più severa normativa sulla privacy rispetto agli Stati Uniti, Facebook ha sospeso questo strumento e la mossa di congelare il tool che aiuta i tag è stata fatta in seguito alle richieste del Garante della Privacy irlandese, il cui parere è tenuto in grande considerazione, visto che i server di Facebook per l’Europa si trovano proprio in Irlanda e sono soggetti alle leggi irlandesi.

La sede di Facebook in Europa risiede infatti ad Irlandam, un paese che offre maggiori agevolazioni fiscali rispetto al continente. Il garante, Billy Hawkes, ha fatto sapere a Facebook che il sistema di riconoscimento non garantisce a sufficienza il diritto degli utenti di essere informati sull’esistenza di tag che li riguardano e sul poterle disattivare.

L’Authority irlandese, Data Protection Commissioner of Ireland, (DPC) aveva già chiesto tempo fa a Facebook di implementare modifiche per ottemperare alle richieste della privacy in Europa. Secondo la Bbc dunque, il Garante della Privacy irlandese avrebbe chiesto al famoso social network di rimuovere il tool di tag-suggest a partire dal 15 ottobre, affinché Facebook mostri di avere “best practice” nella protezione dei dati personali.

Facebook ha intenzione di riformulare lo strumento all’interno di nuove linee guida: il tool di riconoscimento facciale, accompagnato da avvertimenti e formule di consenso, potrà riapparire in seguito. Il DPC  ha chiesto a Facebook anche maggiore trasparenza nel trattamento dei dati e maggiore controllo sulle configurazioni privacy nell’advertising mirato.

In tema di pubblicità, alcuni dati rimangono infatti sensibili: gruppi etnici, affiliazioni politiche o sindacali, ecc. Al social network di Mark Zuckerberg è stata anche rivolta richiesta di maggiore chiarezza sugli account inattivi o cancellati.


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