Voltaire - Candido
Un motivo per cui potrebbe aver avuto il successo di cui parliamo in questa terza lettura, potrebbe essere anche legato all'utente medio. L'utente medio, non ha alcuna conoscenza di programmazione, non vuole spremersi le meningi per esprimersi in poche parole (diciamo 140, per esempio), e spesso non vuole condividere niente di più delle sue foto in piscina o al mare, magari scherzare con qualche amico, ritrovare qualche vecchio compagno di scuola. Per questo trova Facebook il migliore dei social network possibili, senza nemmeno la peregrinazione e la ricerca antropologica e filosofica di Candido, che Voltaire scrive quando è giunto al punto di avere una visione disincantata del mondo. In questo caso l'utente medio, non è disincantato, anzi è imbambolato dalla prima esperienza nel web; ma spesso, oltre a non essere disincantato, non ha nemmeno una visione. Su Twitter correva un tweet, retweettato numerose volte, che diceva:" i miei contatti di Facebook, non capiscono perché preferisco Twitter; i miei contatti di Twitter si. E' per questo che preferisco Twitter ". Questo sommario ritratto al ribasso dell'utente medio di Facebook, che più che altro lo ha trasformato nell'utente mediocre, però ci viene cancellato dai numeri dello studio di Elowitz. Segno evidente, che del buono può esserci ovunque, anche perché, nei social network valgono le regole dalla vita reale (ammesso che FB and friends, siano qualcosa di diverso dalla vita reale..!?) anche sul tipo di frequentazioni e amici, che ognuno si sceglie. Ma soprattutto, lo studio di Elowitz ci dice che le nostre opinioni, sono assolutamente personali e limitate a considerazioni soggettive, per fortuna. In ultimo, ad essere estremamente sinceri, Twitter, non è proprio il cugino sfigato, dalla cui tenerezza prendeva aria la nostra preferenza, in apertura. Tempo fa, il trend negli States, segnava un rialzo degli users del passerotto, rispetto a quelli di FB; e poi ci sarebbe anche quel discorso legato alla pubblicità, che permetterà, nel futuro, a Twitter di sfondare definitivamente...ma questa è una di quelle opinioni di cui parlavamo sopra...
Il fatto che noi preferiamo Twitter tra i social network disponibili, "ci piace", adesso, ancora di più, perché ha un po' il sapore di stare dalla parte del più debole. Da uno studio di Ben Elowitz, infatti, sembra che al pari del crescente monte-ore, durante il quale noi esseri umani, siamo collegati ad internet, cresca il tempo dedicato a Facebook. Anzi, per dirla tutta, il tempo impiegato per tutti gli altri siti, nel corso dei mesi, è rimasto per lo più invariato, mentre quello dedicato al Social Network di Zuckerberg, è aumentato, mediamente, di circa il 70%. Il web appare, non più così tanto in espansione, anzi quasi in contrazione. Tutto quello che non passa per Facebook, è limitato, non funziona. Dalla lettura di questi dati, la prima constatazione sarebbe legata alla necessità di appoggiare sul prodotto del genietto di Harvard, qualsiasi attività o iniziativa che debba avere un riscontro internettaro. Non ci sarà più bisogno di perdere tempo e soldi, in consulenti SEO e SEM, basterà implementare le proprie funzionalità in Facebook, per ottenere visibilità ottimali.Una lettura più approfondita, potrebbe riguardare anche la questione che le persone cercano nei social network, ed evidentemente in FB in particolare, la democratizzazione a 360°: quello cioè che non riescono a trovare in altri media o nella vita reale. Su questo non concorderà certo Richard Stallman, vate degli hacker mondiali, che dall'Hack-meeting fiorentino, grida "Facebook non è mio amico", parlando dei movimenti delle multinazionali sul web, per monitorare e limitare il controllo dei singoli; definendo tutto questo una "tirannia", che sfrutta le falsa democraticità di questi prodotti, alla quale abboccano tutti gli utenti. Ma questa è un'altra storia...Infine, ci potrebbe essere l'aspetto sociale puro: con Facebook, puoi entrare ed essere continuamente in contatto con amici di vario livello (intimi, stretti, conoscenti...), scambiare opinioni, link, idee. Tutto questo, superando le distanze e gli impedimenti: certo tutto questo è comune a qualsiasi social network, è vero, ma evidentemente Facebook ha attecchito di più, magari anche perché più intuitivo, semplice, manabile.