50's housewife
Al terzo giorno di raffreddore del pupo, l'ostacolo più difficile da superare non è il suo moccolo continuamente appeso o le sue paturnie giornaliere che lo rendono indisposto e irritabile, ma il suo sonno. Il sonno del pupo che pare abbia fatto le valigie e lasciato questa casa, per emigrare in posti meno simili ad un manicomio. Dorme a spizzichi e bocconi, passando intermittentemente dalle mie braccia al mio letto e per qualche breve istante nel suo di letto, per il quale però, pare abbia sviluppato una strana forma di allergia.
Ma a quanto pare la colpa è la mia, perché se volessi farlo dormire, potrei farlo, solo che non voglio, a detta di qualcuno. Non voglio starmene due ore con le chiappe piantate sul divano mentre lui mi sbava sulla maglietta russando soavemente. Non voglio passere le notti sonnecchiando come un cavallo in posizione eretta, perché sdraiata no, se mi sdraio lui protesta. Lui dorme in braccio a me, assumendo le posizioni più improbabili e probabilmente scomode del mondo, dormirebbe ore, ma io non voglio "che dorme". Ciao sono la mamma arpia. Ed è invece qui che casca l'asilo, "io voglio", e come se lo "voglio" che lui dormisse, ma possibilmente come i cristiani normali e magari nel suo letto e che magari facesse dormire un tantino di più anche me.
Ma si sa la colpa è sempre della mamma perché è facile dire faccio la mamma: mi prendo cura dei miei figli, ma le specifiche sono un tantino diverse.
le sue due ore di sonno sono il mio ossigeno quotidiano, tra il devo fare, il vorrei fare e il dovrei fare. il buco organizzativo giornaliero. Se lui non dorme il sistema collassa e diventa tutto un casino, salta la gestione materiale del tempo e nessuno combina più niente. Anche cucinare diventa un impresa. Avete mai provato a cucinare con un pupo lamentis in braccio, che oltre a lamentarsi cerca di afferrare tutto quello che avete in mano?In questi casi mi parte spontaneo lo sbotto!Ma come cazzo facevano prima le mamme a crescere 15figli senza diventare deficienti alla soglia dei 40?Mentre cerco la soluzione multitasking, tra il cucinare il pranzo e l'addormentamento coatto del pupo mi è partito un ragionamento: Ma saranno meglio le mamme di oggi o quelle di ieri? ho così cominciato a sfidare idealmente a pinti, mia nonna su alcuni piani standar della maternità.
1- Lavoro.Ieri non lavoravano. Oggi lavorano.Tra le differenze più lampanti c'è sicuramente quella del lavoro, che però io credo sia abbastanza relativa, ditemi voi se non è un lavoro crescere un numero di figli che va dai 5 in su. ok si, stai a casa e te li cresci con tutti i sacri crismi di educazione e famiglia, come ha fatto mia nonna, però magari non ti puoi permetterete tante cose che lavorando ti farebbe piacere dargli. io lavoro, provo a dare ai miei figli una buona educazione e se posso, accontento qualche loro desiderio. Chi la spunta?L'annosa questione tra le mamme lavoratrici e quelle casalinghe è sempre ferma allo stesso punto, nei secoli dei secoli, ognuno conosce l'esatto equilibrio della propria bilancia famigliare e sceglie di conseguenza. non è questo aspetto a fare la differenza.
zero a zero, palla al centro.
uno a zero, per me.
Prima, ai tempi di mia nonna dico, non è che delle mamme gliene fregasse molto a qualcuno, erano si le custodi dei valori morali, gli angeli del focolare, che donavano figli alla madre patria da mandare poi in guerra, ma era tutto scontato. Anzi da quando cominciò ad andare di moda Freud non se la sono mica vista tanto bene, tutti i problemi dell'intera umanità ricadevano su ste' povere madri, non godevano proprio della migliore reputazione possibile.
Oggi invece, ci stiamo abbastanza riscattando dai torti del passato, ci siamo e ci facciamo sentire, ma sopratutto, ci adorano ed idealizzano su tutti i fonti. Sarà marketing, saranno scelte di mercato, ma ad oggi pare non ci sia cosa più bella al mondo della Mamma. Non c'è discorso politico che ad un certo punto non ringrazi le mamme per il loro "lavoro". In tutte le pubblicità, di qualsiasi genere, c'è almeno una mamma. Lo spot P&G è il più marchettaro di tutti. Essere mamma oggi va proprio di moda.
Mi piace vincere facile.
2 a zero per la sottoscritta. Mi dispiace nonna, ma so che sei felice per me.
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Questo post è sponsorizzato da Philips PerfectCare Aqua il ferro da stiro che ho testato per Fattore Mamma.
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Il ferro da stiro è sicuramente uno dei quei marchingegni che hanno tanto facilitato la vita di noi donne/mamme. Ve la immaginate la faticaccia che si faceva per stirare una camicia, con quei così di ferro pesantissimo e arrugginito, che si usavano una volta. Probabilmente pensandoci meglio è stato anche un bene che l'abbiano inventato solo ora. Mio nonno giustifica sempre i suoi tanti figli alla mancanza della televisione, non oso immaginare se con questo ferro da stiro mia nonna finiva in fretta di stirare quanti altri figli avrebbero potuto sfornare.