Facile, innit?

Creato il 04 luglio 2011 da Caroljne


Non ditelo agli Anglofoni (che di solito faticano a digerire la grammatica), ma la Lingua Inglese e' semplice. Beh, la grammatica lo e'.Una passeggiata, se si pensa che la coniugazione verbale e' praticamente assente, non c'e' quasi distinzione di genere e numero e naturalmente non esiste l'incubo delle declinazioni e dei casi. Ne sa qualcosa chi ha studiato Latino e Greco, ma anche chi conosce il Tedesco. Pare poi che in Finlandese e Ungherese i casi siano addirittura dodici.Insomma, ammettiamolo e basta: la grammatica Inglese e' facile.
C'e' forse una sola cosa relativamente complessa nella English Grammar: le question tags, di cui i britannici sono molto appassionati. Per chi non lo sapesse, le question tags (non hanno nulla a che vedere con i tags di Facebook), sono quei "frammenti interrogativi" che si possono mettere alla fine di ogni frase affermativa o negativa in Inglese, per volgerla in domanda.
Per fare un esempio:You're Italian, aren't you ? Sei Italiano, vero?
Ecco, le question tags sono una peculiarita' della lingua Inglese e costituiscono probabilmente la parte piu' "cervellotica" della grammatica Inglese, se cosi' si puo' dire.Noi Italiani ci limitiamo a mettere un "vero?" al fondo di frase e, almeno per una volta, semplifichiamo le cose. Gli Anglofoni invece ripetono verbo e soggetto della frase principale, invertendoli e, non contenti, abbinano una tag negativa ad una frase affermativa e vice versa. Chi non conosce l'Inglese a questo punto avra' le idee confusissime. Non temete, non e' poi cosi' complesso come sembra. (Per un corso accelerato o una semplice rispolverata delle regole, ecco un link utile).
La Girlfriend ha una bella notizia da darvi pero'. Esiste una question tag versatile, universale, intercambiabile e pratica, che si puo' mettere ovunque (anche in borsa o in tasca, volendo). Si tratta dello splendido "innit ?", che pur suonando come una marca di elettrodomestici e' in realta' una question tag, fidatevi.E' la contrazione di "isn't it", ma anche di "isn't he/she", "aren't they", "isn't there". Insomma e' la contrazione di tutto. Praticamente una pancontrazione. (Suona filosofico, vero? Anzi... innit?)
Perfino nella frase sopra: "You're Italian, aren't you?" Si puo' sostituire benissimo all' are't you, senza creare incomprensioni.Alternativa a "innit" e' un'altra tag magica: "ain't it", tale e quale sia nel significato sia nell'uso.
Forse i linguisti Oxfordiani non apprezzeranno molto questo post, in cui la girlfriend praticamente vi consiglia di ignorare un intero capitolo della grammatica Inglese, ma quando ci e' concesso, perche' mai non dovremmo semplificare un po' le cose?
Una sola avvertenza, onde evitare di avervi sulla coscienza: usate questa parolina magica solo nel parlato, please. Nello scritto mantenetevi fedeli alle vecchie regole. Anche perche' : Verba volant, scripta manent, innit?
Rileggendo il post, la Girlfriend si sente in dovere di puntualizzare che anche nel parlato, l'espressione "Innit" non e' esattamente l'Inglese che userebbe la regina.Va bene quando lo si usa come semplice question tag per "isn't it", "aren't they" o "isn't there", ma abusarne non e' mai consigliabile. Secondo uno stereotipo piuttosto diffuso infatti, chi ne abusa sono gli adolescenti dei quartieri Sud di Londra (quelli popolari), gli afro-americani e in generale i seguaci della cultura hip-hop e reggae metropolitana.Detto questo, l'espressione e' comunissima e di certo non si corre il rischio di non essere compresi!
Non stupisce che "innit" sia diventata un'espressione-tormentone associata ad Ali G, personaggio impersonato da Sasha Baron Cohen (si', proprio quello di Borat), caricatura di un rapper afro-americano.
Eccolo qui: Per farvi un'ulteriore idea di come sia giudicato chi abusa di questa espressione, specie dall'upper-class, un po' snob e well-spoken, leggetevi questo articolo. In effetti fa un po' ridere immaginare questa conversazione telefonica in cui una diciannovenne della Londra Sud, chiede di un "Joe Baxi" invece di un "Taxi"...Vi ricordate il Cockney Rhiming slang di qualche post fa, innit?

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