Fading out

Da Word3press

Con oggi, mettiamo fine anche a quel rapporto di conoscenza reciproca iniziato – credo – a metà maggio,
con qualcuno che forse può anche leggere questo post, ma che non lo farà.
E, anche se lo facesse, non m’importerebbe.

Càpita, che inizi a parlare con una persona, e lo fai di frequente, e la conosci anche un po’, questa persona.
Passa del tempo, ma per qualche motivo non riuscite mai a passare al piano reale
Poi l’entusiasmo cala, perché ormai so che l’entusiasmo richiede più delle parole scritte.

E quindi questo rapporto umano non ha portato a niente: si rivela un rapporto mancato, un frutto che non è stato colto e che è marcito sulla pianta.

Non sono arrabbiata.
Sono un po’ delusa, magari. Delusa da me, perché scopro sempre che le mie giornate, il mio umore, i miei pensieri, dipendono sempre dall’umore altrui.
E questo è sbagliato.
Voglio staccarmi un po’ dalla dipendenza psicologica e diventare autarchica: fare il mio, pensare a me e a quello che fa star bene me.
Non aspettarmi niente dagli altri, a livello profondo;
incassare una delusione e pensare che per fortuna il pianeta è molto popolato, e che statisticamente esistono almeno due individui che
avrebbero tempo da dedicarmi.
No, ho detto male: che vorrebbero dedicarmi un po’ del loro tempo. 
Un po’ di tempo credo di meritarmelo: non sono più insulsa del resto del genere umano. 



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