Il Faggio
Esistono varie specie di fagus. Quella più comune e diffusa in Europa è detta fagus sylvatica.
Il fagus sylvatica è classificato come albero caducifoglio ed è apprezzato soprattutto per il suo valore ornamentale e rigoglioso, potendo disporre di una chioma densa e fitta, riposante per gli occhi e dispensatrice di serenità grazie alla leggiadria del suo colore verde chiaro che sfuma su tonalità bronzee nel corso dell'autunno. Può arrivare ad altezze importanti, anche 30 e 40 metri, e dispone di un tronco dritto e svettante che ha addensamenti di ramificazione solo a partire da una certa altezza. La corteccia è uno dei suoi elementi caratteristici: è grigia e assai levigata al tatto.
Foglie, fiori e frutti
I fiori compaiono lo stesso periodo delle foglie: i maschi vantano dagli otto ai sedici stami, mentre le femmine sono racchiuse in una cupola quadrilobata con tre stili. Sono poco visibili e si presentano a gruppi di due. I frutti, infine, hanno colore scuro e sono coriacei: si presentano in forma triangolare e sono contenuti da una cupola legnosa. Non hanno un buon sapore, ma sono commestibili e nel corso della storia sono stati sovente utilizzati come cibo per l'allevamento dei maiali. A causa di questo utilizzo storico è probabile che il nome “fagus” tragga la sua origine dal verbo greco “faghein”, che ha il significato di “mangiare”
Esposizione
Concimazione
E' decisamente consigliabile cominciare a concimare la pianta già subito dopo l'impianto.
Si può farlo anche con pausa di due o tre anni, nelle stagioni fredde ma non troppo: la fine dell'inverno o il periodo in cui sta per iniziare l'autunno è il momento più propizio.
L'operazione consiste nel mescolare sul terreno una quantita discreta di concime organico. Stallatico o humus di lombrico sono due validi concimi utili in questo caso, attraverso i quali è possibile migliorare l'impasto del terreno e nutrire correttamente l'albero.
Terreno e innaffiatura
Il terreno privilegiato del faggio - che allo stato selvatico cresce e si sviluppa all'interno dei boschi di latifoglie, a partire dalla zona collinare fino ad arrivare a quella montana – è un terreno ben drenato e non compatto o troppo umido e acido. A causa della conformazione delle radici, quest'albero è assai sensibile ai terreni compatti e a quelli con crosta in superficie. Il faggio va annaffiato con regolarità ogni due o tre giorni, lasciando quindi tempo al terreno di asciugarsi nel tempo di pausa tra una innaffiatura e l'altra. E' opportuno bagnare il substrato del terreno con un paio di secchi d'acqua una volta al mese o poco più.
Propagazione
La sua riproduzione avviene durante la primavera per seme o per divisione dei polloni radicali.
Nel mese di ottobre è facilitata la semina, a cui deve seguire un successivo trapianto dopo due o tre anni. Da tenere in conto che le varietà di faggio a foglie colorate, riprodotte per seme, non danno vita a piante simili. Se dunque la volontà del giardiniere è mantenere le stesse caratteristiche, c'è il bisogno di intervenire con innesti a partire da marzo.
Parassiti
Il pericolo più frequente per il faggio è rappresentato dalle cocciniglie che spesso ne infestano i rami. Anche gli afidi e le larve dei punteruoli possono recar danno alle foglie.
Specie
Altre specie comuni sono il fagus var. purpurea Tricolor, che vanta una colorazione vistosa delle foglie: la foglia è trifasciata sul margine e si presenta a colorazione rosso vivace, rosa e rosso scura. C'è poi il maestoso fagus var. purpurea Major, il Fagus Asplenifolia, con foglie diffusamente seghettate, il fagus macrophilla, da nome stesso: albero dalle grandi foglie e il fagus pendula, chiamato così per i suoi rami pendenti. Ricordiamo inoltre il fagus quercoides, con la corteccia ruvida. Il fagus tortuosa, contorto nei rami. Il fagus grandifolia, che presenta foglie grandi e strette. Infine, il fagus orientalis, albero dalle larghe foglie che ha origine in Europa orientale.
Curiosità
Nonostante il legno di faggio non sia stimato come materiale di grande qualità, a causa della leggerezza e dal fatto che non di rado viene aggredito dai tarli, è stato ed è tutt’ora utilizzato di frequente nei lavori di costruzione e di falegnameria.
Per l'aspetto trionfante e l'impatto estetico descritto, il faggio è coltivato prevalentemente per scopi ornamentali, portatore naturale di ombra ed elegante strumento di riparo per il vento.