Fagioli in saor

Da Laurascarpa @scarpalalaura
Questa sera, che mi son dovuta accontentare di un panino con mozzarella zucchine, per stare qua al lavoro, vi proporrò un cibo povero, rubato alla tradizione e a un ristorante chic (e ricco).
Come avete capito l'ingrediente principale sono i fagioli.
S'avvicina il tempo di primavera che i fagioli si comprano freschi da sgranare, ma questa ricetta è l'unica, L'UNICA (o quasi) dove concedo l'uso del fagiolo in scatola, sennò ci voglion quelli secchi, si sa, o surgelati.
Il fagiolo in scatola sa da campeggio un po' western, sa di scavare nella dispensa disperati, e conserva sempre un poco di quel sapore un po' colloso (al contrario dei ceci). I fagioli in scatola vanno ben sciacquati e MAI cotti.  Perciò in questa ricetta potrete usarli, scegliendo ottima qualità e borlotti o, meglio, lamòn.
Prima di raccontarvela voglio ricordare un mio pasto con scatola di fagioli.
Correva un lontano anno... il 2002? Insomma a Milano, alla fiera del fumetto, la Cartoomics allora gestita da Gianni Bono, vincemmo il premio opera meritoria dell'anno, a pari merito, il-coniglio con la rivista «Scuola di Fumetto» e Mario Gomboli con qualcosa su Diabolik ... a parte la scena penosa di noi due affiancati (penosa per me che arrivo all'anca del gigantesco Gomboli), la premiazione, a cui avevo trascinato vari amici, impedendo loro di cenare, per poi andare a cena assieme a "festeggiare", la premiazione, dicevo, divenne una cosa lunghissima, infinita... insomma finì a mezzanotte.
Che se siete pugliesi, siculi o da quelle parti, si comincia la festa, ma a Milano a marzo, con signori che hanno lasciato la macchina in Fiera, mentre ora siamo in Duomo... e la metro chiude a mezzanotte... uscimmo tutti assieme, rapidi, ma per salutarci sul sagrato del Duomo (quello che fu lanciato nella sua versione mignon, quello del la bella madunina)...
In pochi secondi mi ritrovai sola con la bella statuetta-premio di Coccobilly (Grieco collection) in pugno. Il resto dei conoscenti era rimasto dentro (seppi poi che cercarono cibo per il povero Brindisi, anche lui premiato a tarda ora).

Al volo presi solitaria il tram n.3 che mi portò a casa.
Davanti alla finestra che mostrava via Farini e l'insegna spenta del GS, cenai con Coccobilly, aprendo una scatoletta di tonno e una di fagioli (per un simil compagno di cena ci voleva anche la camomilla, ma non ebbi cuore).
Da allora non ho più mangiato fagioli in scatola, se non in questa ricetta (ma preferendo usare i freschi o secchi).
Cominciamo?
No.
Ancora due parole sulla ricetta in questione.
Il saor è un modo (similabile alla scapece), con cui i pescatori conservavano il pesce per portarselo in barca, ma anche le famiglie, soprattutto in tempi senza frigorifero.
Consiste nel conservare con aceto il pesce fritto, con accompagnamento di cipolla ecc ecc.
Il resto lo scoprirete.
Il saor deriva dal Medio Oriente, soprattutto per l'aggiunta di uvetta e pinoli, dell'accostamento dolce e salato... di questi tempi ci sentiamo vicini al Mediterraneo e al Medio Oriente.
Cibo povero e familiare o da osteria, a Venezia, questa sua variante l'ho mangiata da Harry's Dolci, il fratello giovane di Harry's bar.
Ecco due immagini prse da Harry's, un vecchio artista-uomo di cultura che legge il giornale, e il mio ricordo di Pratt incrociato lì un giorno (dopo che avevo disegnato le due tavole per Dedicated to Corto Maltese).

Torniamo ad Harry's dolci dove si mangia meno bene ma si ha una vista bellisisma, dalla Giudecca... lì imparai questa ricetta, ma aggiunsi tutti gli ingredienti del saor, che lì si erano risparmiati... se si osa si osa!
FASIOI IN SAORFACILITA'facilissima, dovete mettervi d'impegno per sbagliarla!
TEMPOse usate i fagioli in scatola o già cotti 10 minuti, ma poi deve riposare un po', almeno 1 oretta...
VANTAGGIOSi fa veloce e facile, è pochissimo nota, va bene per i vegetariani e dura anche un paio di giorni dopo... 
OCCORRENTE(x3)• 1 scatola di fagioli (borlotti o Lamòn)• 1 cipolla grande bianca (ma quella di Tropea può essere una variante gustosa) e di + se l'amate• 1 cucchiaio di pinoli• 1 cucchiaio di uvetta sultanina (pinoli e uvetta sono facoltativi, extra-Harry's)• olio d'oliva per cucinare la cipolla• un pizzico di pepe• aceto BUONO, sennò meglio andare su mele, o fare un ritocco col balsamico (lo so, è abusato, ma con uvetta e pinoli lega)
un padellino, una grossa ciotola e un cucchiaio

ALL'OPERA!
• Mettete l'uvetta a bagno in acqua calda.
• Intanto tagliate la cipolla a fette sottili.
• Riscaldate un po' d'olio nel padellino, e buttatevi la cipolla. Amando poco il soffritto, metto poco olio e aggiungo sempre anche un po' d'acqua, dunque la cottura è meno forte e meno pesa.
• Intanto aprite la scatola di fagioli, sciacquateli e scolateli bene e versateli nella ciotola  (o usate fagioli che avete cotto).
• Aggiungete i pinoli.
• Strizzate bene l'uvetta e unitela alla cipolla quando questa sarà ormai cotta e trasparente. Rimestate sul fuoco 1 minuto.
• Spruzzate un po' d'aceto nel padellino (1 cucchiaio o poco più) e lasciate evaporare, spegnete subito.
• Aggiungete ai fagioli anche le cipolle ancora calde.
• Mescolate bene, regolate di aceto e se volte spruzzate un poco di pepe.
• Lasciate riposare e servite freddo (o anche appena tiepido).

È un antipasto o cibo adatto a un buffet, o come vi piace mangiarlo... di solito ha successo (anche il Mughini se lo gustò, qualche anno fa), chissà se piacerebbe a Claudio Villa, grande disegnatore di Tex ... immagino di sì. E se avete letto l'ultimo Tex, leggetevi il libro intervista a Claudio Villa, appunto (un po' di pubblicità Coniglio editore la faccio, dai, per una volta!).

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