perdonatemi l’assenza ingiustificata della scorsa settimana, ma (se posso provare a giustificarmi) ho problemi col mio pc ufficiale, e devo arrangiarmi rubando quello di mio padre, di mia sorella o del mio fidanzato. Ma martedì scorso tutto ha remato contro di me. Sono veramente molto molto dispiaciuta. Vorrei, quindi ripresentarvi il libro che avevo – e ho tutt’ora – idea di recensire.
Un romanzo che ho trovato vero, sincero, semplice. Un libro che vale la pena prendere, leggere e inserire nella nostra biblioteca personale.
L’autore l’avrete già sentito nominare in tv, in quanto è uno dei vicedirettori de La Stampa. Questi è Massimo Gramellini, che in passato ha già pubblicato altri romanzi, che leggerò senz’altro.
Questo romanzo autobiografico si legge con una tranquillità e una leggerezza d’animo incredibile! A volte pensiamo che uno scrittore osservi da lontano i suoi personaggi, e li modelli secondo i suoi bisogni. Il sign. Gramellini è esso stesso personaggio della sua bellissima storia/vita.
Inizia con un bambino che ha perso la madre troppo presto, quando ancora era ritenuto piccolo per capire cosa stesse succedendo. Dopo questo lutto, inizia a vivere sospeso, in un mondo che non rispecchia né la realtà, tanto meno la fantasia. Perde l’equilibrio e ogni riferimento, nella speranza di bimbo che non si rassegna che lei prima o poi ritorni.
Con il padre non riesce a instaurare un vero e proprio rapporto. Sono uniti solo qualche volta, qualche domenica, grazie alla loro squadra del cuore, il Torino. Ma non è abbastanza.
Perché le cose cambino nella vita, c’è bisogno di realizzazione, di movimento e di realizzazione, credendo che la realtà superi e sostituisca il sogno.
Questo avviene quando diventa collaboratore di alcuni giornali per la sezione sport, e successivamente di cronaca. Le sue paure, i suoi “Belfagor” cominciano a sparire, e lui inizia a colmare quel buco di insicurezza.
La conclusione della storia, del tutto inaspettata, e per certi versi paradossale, è veramente incredibile. Ma non vi anticipo nulla di nulla!!!!
“Fai bei sogni” è una frase che gli diceva la mamma da bambino e lui se la porta dietro non solo come ricordo, ma come amuleto contro le sue paure, smettendo di cercare qualcuno che avrebbe potuto sostituire la madre.
Un romanzo bello, dolce, d’impatto, ma soprattutto vero, che mi ha fatto scoprire e capire che i sogni si realizzano, e le paure scompaiono.
VALUTAZIONE *****/5 Veramente bello… Nient’altro da dire!
Spero di avervi incuriosito, e se lo leggete o lo acquistate, fatemi sapere!!!!!
Come sempre vi saluto, e vi rimando a martedì prossimo, tecnologia permettendo!!!
Preparatevi, che abbiamo molte cose di cui parlare!!!!
Un caro saluto,
La Libraia