Falchi, piccioni e gabbioni. Ma la soluzione qual'è?

Creato il 30 novembre 2011 da Laperonza

A Montegranaro si usano le gabbie. Apprendiamo dal Carlino che a Sant’Elpidio, invece, si usano i falchi. Per allontanare i piccioni dai centri storici si applicano diversi metodi, tutti giustamente rispettosi della vita e della salute dell’animale. La prova dei fatti, però, attesta soltanto la parziale efficacia di questi sistemi.

A Montegranaro, nonostante in un primo periodo abbiamo avuto l’illusione di aver trovato la soluzione al problema, oggi possiamo affermare che il sistema funziona solo in parte. In effetti il numero dei volatili è diminuito ma la sporcizia ancora permane nonostante la presenza di diverse gabbie atte alla cattura e nonostante l’assessore Venanzi sia più che convinto di non dover prendere ulteriori provvedimenti.

La spiegazione della parziale inefficacia dei sistemi fin qui utilizzati sta nelle parole dell’assessore all’ambiente elpidiense, Paride Zallocco: “Invitiamo vivamente i cittadini a collaborare, impedendo ai volatili di trovare, nelle feritoie e nelle cavità delle abitazioni private, facili aree per annidarsi”.

Eccolo il punto: bisogna evitare la persistenza di cavità dove i piccioni possano trovare rifugio e prolificare. A Montegranaro non vi sono soltanto feritoie. Ci sono case intere. Torno quindi a ripetere la vecchia canzone che ormai i lettori dell’Ape conoscono: in mancanza di una politica di ristrutturazione immobiliare del centro storico il problema piccioni non si risolve, si tampona soltanto. Con buona pace dell’assessore Venanzi.

Luca Craia


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