Numerose perquisizioni a carico di operatori del settore dei prodotti da agricoltura biologica ”che importavano da Paesi terzi limitrofi all’Ue (Moldavia e Ucraina) granaglie destinate al comparto zootecnico e, in taluni casi, all’alimentazione umana (in particolare, soia, mais, grano tenero e lino) falsamente certificate come ”bio” ma in realta’ non conforme alla normativa comunitaria e nazionale”.
Le indagini hanno appurato che le merci venivano sdoganate a Malta da una societa’ gestita da italiani e poi introdotte nel territorio nazionale. Coinvolte una decina di societa’, tra cui quelle moldave ed ucraine che curavano l’approvvigionamento delle granaglie, e gli enti di certificazione ed analisi dei prodotti con sede a Fano e Sassari, di cui dovranno essere accertati ruolo e responsabilita’.
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