Famiglie in crisi

Creato il 25 settembre 2012 da Ilnazionale @ilNazionale

25 SETTEMBRE – È constatato che non solo è stato colpito il portafoglio, non solo il lavoro ha subìto un profondo calo, ma ciò che questa recessione sembra stia colpendo sono le relazioni, famigliari soprattutto. Sempre più famiglie sono costrette a rivolgersi all’Assistenza Sociale, sempre più famiglie subiscono gli effetti che la crisi sta sta causando nella perdita di quei valori fondamentali che rendono unito un nucleo famigliare.

Purtroppo; in molte famiglie oggi viene perso di vista il compito fondamentale dell’essere genitore, quello di educare e allevare un figlio. Non solo la crisi, ma un costante e continuo aumento delle difficoltà della vita porta padri e madri a spostare verso altri bisogni primari il loro obiettivo: la paura di perdere il lavoro e il conseguente terrore di rimanere al verde distrae dall’educazione dei figli, i quali vengono lasciati spesso soli e senza importanti punti di riferimento a cui ispirarsi.

Questi punti di riferimento dunque non sono più la famiglia e la scuola, ma i programmi televisivi e il computer, di conseguenza viene data estrema importanza all’essere accettati dai coetanei per potersi formare un “branco” di amici, si dà importanza al divertimento e alla continua e smaniosa ricerca di essere in qualche modo presenti e protagonisti agli occhi di tutti. Ciò che distorce tutto poi, è l’uso decisamente improprio che viene fatto della realtà da parte dei social network, della televisione e degli esempi ridicolmente sbagliati che ci vengono proposti dalla musica e dai principali sport.

Assistere alla visione continua di persone che con il minimo sforzo e una buona dose di delinquenza, riescono ad arrivare a posizioni importanti e guadagni imponenti, aggiunta poi alla continua nascita di nuovi reality che premiano queste due caratteristiche, si impongono non soltanto sulle menti più facili e più deboli dei ragazzi, ma anche su quelle dei genitori, i quali dovrebbero possedere una maggiore esperienza e dunque una maggiore capacità di saper riconoscere un modello di vita da un comportamento che non porta altro che alla distruzione della propria identità e alla totale perdita di quelli che, per moltissime generazioni di adolescenti, sono stati i valori su cui impostare la propria esistenza per iniziare un vero processo di crescita.

Anche gli adulti ora si fanno letteralmente condizionare dal mondo esterno e non provano più a seguire la via più difficile dell’educazione, fatta di imposizioni e regole, ma lasciano che i propri figli seguano quella via che permette ai ragazzini di poter essere inclusi e accettati da questa società distorta, occupando al contempo meno tempo possibile per i genitori. Insomma ”educare stanca”.

Ormai nemmeno ci scandalizza più quando ci viene mostrato come l’utilizzo di droghe (soprattutto le “storiche” Cannabis e Cocaina) in poco più di una decade (2003-2012) sia in costante aumento tra gli adolescenti con un età dai 13 ai 19 anni. I dati dell’Assistenza Sociale della Regione Veneto comunicano che nel 2011, in tutta Italia, i minori italiani affidati ai servizi sociali sono stati più di 21.700. Tra questi, la maggioranza è stata allontanata dalle proprie famiglie su segnalazione di insegnanti o di altre persone esterne al nucleo famigliare.

Sono numeri destinati ad aumentare perché non sembra esserci nessun miglioramento all’orizzonte. L’inadeguatezza di molti genitori comporta grosse problematiche nella formazione della personalità dei figli, che spesso, riemergeranno quando questi a loro volta saranno padri o madri. Come nella crisi, anche nella famiglia sono i più deboli a doverci rimettere.

 Federico Trevisani


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :