"Il matrimonio gay non è un privilegio, è parità di diritti: un privilegio sarebbe ad esempio se i gay non pagassero le tasse.
Come non fa la Chiesa".
Ricky Gervais
La prenderò con garbo: la manifestazione che si è tenuta sabato a Roma contro l'ideologia gender è una delle più spettacolari esibizioni di idiozia retrograda e miserabile che si siano mai viste in Italia da quando Maurizio Gasparri ha aperto il suo account twitter.
Per chi si fosse perso il meraviglioso evento, una notevole massa di persone ha passato un intero pomeriggio a strillare, in nome di un tizio che non esiste, che una teoria che non esiste starebbe minacciando un ordine naturale che non esiste.
Al confronto le manifestazioni contro le scie chimiche sono la cerimonia di assegnazione dei premi Nobel.
I partecipanti sarebbero stati un milione secondo gli organizzatori, trecentomila secondo la questura, importa una sega (Monicelli cit.) secondo me: erano in tanti pure sotto il balcone del duce e questo non li rendeva nel giusto.
Nel dubbio il Papa, piuttosto che farsi tirare in mezzo da un siffatto branco di idioti, ha preferito venire a Torino a pregare un falso storico del medioevo fatto passare per lenzuolo sacro.
Per chi si fosse perso questa splendida occasione di vergognarsi di appartenere allo stesso sistema solare di un simile gregge, ho deciso di pubblicare un piccolo glossario dei principali protagonisti e delle principali parole tirate in ballo durante questi ultimi mesi (e in particolare questi ultimi giorni) da parte della componente più retrograda, immiserita e ignorante della società italiana in lotta contro i diritti civili.
Adinolfi, Mario: giornalista (sigh) ed ex parlamentare, è un grande difensore della sacralità della famiglia fondata sul matrimonio.
Infatti è divorziato e si è risposato a Las Vegas vestito con camicia hawaiana e pantaloni della tuta: le foto sono disponibili in rete (si sconsiglia la visione ai deboli di cuore).
A gennaio 2015 ha fondato un quotidiano chiamato La Croce: non si riferiva a quella di Cristo, ma al supplizio che intendeva rappresentare per il suo pubblico.
Sebbene lo scopo del quotidiano fosse unicamente quello di pubblicare bufale e dissertazioni di pseudo-intellettuali cattofascisti contro i gay, il foglio si è rivelato avere delle ottime qualità come alternativa ai rotoloni Regina.
Purtroppo a maggio ha dovuto chiudere la versione cartacea per mancanza di lettori, ma Marione non si arrende così facilmente, e continua dimostrarci ogni giorno di essere più atletico che tollerante sulla versione online de "La Croce".
Berlusconi, Silvio: tra i maggiori promotori del primo family day, lui di famiglie ne ha addirittura tre.
Qualcuno potrebbe scambiarlo per un omonimo di quel tizio che faceva ballare la lap dance a Nicole Minetti vestita da suora col crocifisso tra i seni, mentre altre presenti simulavano atti sessuali con una statuetta di Priapo, ma non è un omonimo: è proprio lui, ha solo un modo di difendere la sacralità del matrimonio molto particolare.
Trattasi di un libro fantasy, dove tra le altre cose avvengono schiavitù, incesto, pedofilia, pena di morte, deportazione, atrocità, accoppiamento con animali, tortura, omicidio e genocidio: ma i matrimoni gay no.
In ogni caso, pretendere di negare a qualcuno i diritti basandosi sulla Bibbia è come pretendere di tenere in casa una persona affetta da nanismo come schiavo basandosi su Harry Potter.
Dio: mi ha dato un cervello. Se non lo usassi, gli mancherei di rispetto (Caparezza cit.).
Famiglia: entità astratta della quale tutti i partecipanti alla manifestazione si autoproclamano difensori. Probabilmente è per questo che ne hanno almeno un paio a testa.
Family Day: manifestazione che periodicamente si riunisce per ribadire che dare dei diritti ai gay metterebbe in pericolo l'istituzione della famiglia e la crescita dei bambini.
Poi si defila sempre quando scoppiano scandali di pedofilia nella Chiesa o quando l'Italia risulta prima in Europa per prostituzione minorile, segno che evidentemente secondo loro queste cose per i bambini sono tutta salute.
Formigoni, Roberto: altro grande esempio di difensore della famiglia. Divorziato, nonché esponente di spicco di c̶o̶r̶r̶u̶z̶i̶o̶n̶e̶ ̶e̶ ̶l̶i̶b̶e̶r̶a̶z̶i̶o̶n̶e̶ Comunione e Liberazione, è sempre stato in prima linea quando c'era da lottare contro le unioni civili.
Un po' più defilato quando si trattava di ricordarsi chi gli aveva pagato le ferie.
Gay, Lobby: una potente organizzazione segreta che punta a trasformare tutta l'umanità in finocchi.
A seconda del contesto, il metodo utilizzato può essere quello di legalizzare i matrimoni gay oppure di spargere le scie chimiche: quando uno inizia a credere alle stronzate, perché accontentarsi di una?
Inzoli, don Mauro: prete milanese da sempre difensore della sacralità della famiglia cattolica. È noto col soprannome di Don Mercedes negli ambienti di ̶c̶o̶m̶u̶n̶i̶o̶n̶e̶ ̶e̶ ̶l̶o̶b̶o̶t̶o̶m̶i̶z̶z̶a̶z̶i̶o̶n̶e̶ Comunione e Liberazione, probabilmente per il suo modo alquanto peculiare di proclamare la povertà cristiana. Soprattutto, è uno dei professionisti più stimati all'interno della Chiesa in quella che è da sempre una delle più amate attività per gli ecclesiasti: gli abusi sessuali sui minori.
L̶a̶ ̶R̶i̶s̶s̶a̶ La Russa, Ignazio: fin da giovane difensore dei valori della famiglia (infatti è divorziato), ha sempre preso questo incarico in maniera molto fisica.
Viene ricordato infatti per aver picchiato giornalisti in almeno due occasioni. Nella sua vita privata è un fine degustatore di olio di ricino, grande lettore (il suo romanzo preferito è "Missione di Pace e Pace" di Tolstoj) e un padre affettuoso (i figli si chiamano Geronimo, Lorenzo Cochis e Leonardo Apache).
La sua frase celebre è "Durante il fascismo ci furono senza dubbio molte luci. Almeno fino al coprifuoco".
Matrimoni gay: se verranno introdotti sarà il crollo della civilità occidentale.
Infatti esistono in quasi tutti gli altri paesi europei, che come possiamo vedere sono sull'orlo del collasso. Rappresentano il primo step verso l'omosessualizzazione della società, infatti in tutti i paesi dove hanno introdotto i matrimoni gay, gli eterosessuali vanno scomparendo sempre di più: in Olanda ad esempio (uno dei paesi dove i gay hanno esattamente gli stessi diritti degli etero) trovare eterosessuali è talmente raro che hanno dovuto introdurre la cassa integrazione nei Red Lights di Amsterdam.
Inoltre da matrimoni gay non potranno che nascere figli gay: infatti da matrimoni etero nascono unicamente figli etero.
Miriano, Costanza: giornalista (sob) e scrittrice, perché in Italia una penna non la si nega a nessuno.
Il suo più grande successo editoriale è il libro "Sposati e sii sottomessa" (best seller tra le Sentinelle in Piedi: ne abbiamo parlato QUI) dove sostiene la necessità per le donne di obbedire al marito, secondo quanto prescrive la teologia di S.Paolo.
Purtroppo ha saltato il capitolo in cui S.Paolo invita le donne a tacere.
Si attende con ansia la pubblicazione di nuovi manuali di sociologia come "Ingravidala e sii violento", "Raccogli il cotone e ringrazia il padrone", e "Compra l'indulgenza e lapida l'adultera".
Natura: è quella roba bellissima dove esiste solo la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna, infatti i gay come sappiamo sono contro natura.
Per la precisione, in natura non esistono la monogamia, gli occhiali, i vestiti, la privacy, l'iPhone, le cure mediche e nemmeno la famiglia (esiste il maschio alfa che ingroppa tutte le femmine del branco), mentre esistono lo stupro, il cannibalismo, i genitori che sbranano i loro cuccioli e la legge del più forte.
In natura, un elemento dalla struttura fisica non esattamente ginnica come Adinolfi verrebbe abbandonato e sacrificato dal resto del branco per non rallentare la fuga dei cuccioli, ma il fatto che in natura non ci sia l'omosessualità è sufficiente per gli organizzatori del convegno a renderla uno status assolutamente desiderabile.
Disgraziatamente, in natura l'omosessualità esiste, e pure l'omogenitorialità.
Omofobia: è quella roba per cui tu non hai nulla contro i gay. Ma proprio nulla eh, hai anche un sacco di amici gay. Però non devono vestirsi strano, limonare, tenersi per mano o fare altre porcate da culattoni in pubblico. E soprattutto non devono avere diritti uguali agli altri, perché, perché, perché... perché no, ecco.
In realtà l'omofobia è una paura fottuta di scoprire che, se ti fossi fatto due domande quando era ora, adesso saresti felicemente fidanzato con una persona del tuo stesso sesso.
Omosessualità: secondo gli omofobi (che però non hanno nulla contro i gay, ci tengo a specificarlo) è una malattia.
Se una mattina ti svegli con una strana voglia di cazzo (o di figa se sei donna) e hai il capoufficio iscritto alle Sentinelle In Piedi, puoi chiamare e dire "Capo, oggi non vengo al lavoro, mi sento un po' gay".
Però se sei gay e fai coming out in una famiglia cattolica, ti costringono al suicidio piuttosto che accettarlo, perché secondo loro è una scelta.
Inoltre è contro natura.
Ah, e poi è anche una lobby.
Onestà intellettuale: data per dispersa da quando Adinolfi pubblicò la storia di "padre e figlio gay che volevano il matrimonio gay per potersi sposare", che in realtà era la storia di "coppia gay di 70enni che è costretta a far passare la loro convivenza per adozione in uno Stato retrogrado, che vorrebbe i matrimoni gay per poter evitare la farsa".
Si sospetta che sia defunta con la diffusione della foto di un bambino seminudo e truccato al gay pride di Roma: solo che in realtà era stata fatta al Carnevale di Rio.
Parolin, Pietro: cardinale che ha definito la legalizzazione dei matrimoni gay in Irlanda "una sconfitta per l'umanità".
Il fatto che sia il Segretario di Stato Vaticano ci dimostra una volta di più che probabilmente a Porta Pia era il caso di finire il lavoro.
Sentinelle in piedi: movimento che si batte strenuamente a favore dell'ignoranza e dell'analfabetismo di ritorno, cercando di dimostrare a tutti che la lettura è assolutamente scorrelata dalla cultura e dal pensiero critico.
Fastidiosi come le meduse durante un bagno al mare, sono riusciti nell'impresa di far baciare appassionatamente tra loro perfino uomini etero, disposti a questo e altro pur di farli sloggiare.
Spot pro-vita: video comico dove un bambino fa la faccia triste al padre. Il padre si interroga e a quel punto la madre gli comunica che il pupo è triste perché a scuola gli hanno spiegato la "teoria del gender", secondo la quale dovrà fare sesso fin da bambino travestito da donna per vedere se gli piace.
Nelle intenzioni degli autori del video, la famiglia è cattolica e sana (si vede subito dal fatto che il padre è sul divano che legge il giornale e la madre è in cucina - di lavorare non se ne parla), e il bambino crescerà maschio ed eterosessuale; nella pratica, l'unico modo in cui il bambino riesce a comunicare con suo padre nello spot è il silenzio passivo-aggressivo - il che fa capire che butta abbastanza male.
Teoria del Gender: insieme di idiozie e bufale propagandate dagli omofobici come un piano del Governo e dell'ONU per predisporre i bambini a diventare tutti gay e/o transessuali.
Si parte dal legalizzare le unioni civili e si arriva ad insegnare ai bambini di quattro anni a masturbarsi (cito letteralmente da uno dei documenti che diffondono a scopo di terrorismo psicologico presso scuole e chiese).
Se a qualcuno di voi sfuggisse il passaggio logico non vi preoccupate: è perché non esiste. Come peraltro non esiste nessuna teoria del gender, al massimo esistono gli studi di genere, secondo i quali l'identità sessuale non è necessariamente correlata al sesso biologico. Fine.
(e non è che bisognasse farci degli studi sopra, bastava guardarsi attorno).
8x1000: quello dato alla Chiesa Cattolica da oggi serve anche a finanziare gli autobus che da tutta Italia hanno portato alla manifestazione di Roma, in molti casi completamente gratuiti per i partecipanti.
Perché spendere quei soldi in bambole gonfiabili non sarebbe stata una sufficiente manifestazione di frustrazione sessuale.
Potrei continuare, ma credo di aver fatto comprendere la mia posizione in maniera sufficientemente chiara.
Non è solo ora di finirla con l'omofobia e il monumento di balle che si costruisce per difenderla, è ora di finirla anche con "sono questioni etiche complesse, che vanno discusse".
Non va discusso un bel niente: sono diritti civili che vanno concessi se vogliamo chiamarci "Paese civile".
Discutere sui diritti civili degli omosessuali è come discutere sul diritto di circolazione delle auto rosse: certo, la maggior parte delle persone si compra l'auto di un altro colore, in un ambiente urbano o anche di campagna il rosso sembra meno naturale di un bel grigio argento - e chissenefrega.
Se ad uno piace il rosso deve comunque poter circolare: lo stesso si applica se ad uno piace il cazzo.
Luca Romano
@twitTagli
Post-disclaimer: questo è un articolo satirico. Se il lettore si sente offeso da qualsiasi cosa scritta fino ad ora, è assolutamente intenzionale, ed è bene che sappia che la sua omofobia è molto più offensiva per la razza umana di quanto lo siano queste mie righe.