Andrea,
Tu mi fai male e mi piace. Non è un dolore del corpo. Noi non ci amiamo. Non possediamo le nostre anime. Il nostro è un possesso del corpo, del corpo e spesso della mente. Ed è lì che assurdamete arriva il dolore. Se non lo provochi tu io me lo creo. Ti ho chiesto di raccontarmi la cosa che non potrò mai vedere. Vorrei che dal tuo racconto mi arrivassero le immagini. Le voglio dure, cruente, terribili. Voglio sentire un pugno allo stomaco. Raccontami di lei, della donna che hai amato, che forse ami ancora. Raccontami quel che mai saprò di te.
Silvia