Titolo: Fantasia Termite Bianca – An International Tribute Autori: AA.VV. Curatori: Marco Bianchini e Massimo Soumaré Editore: Pavesio Editore Collana: Gallery Extra Formato: cm 24x31,5 Confezione: Brossurato Pagine: 96 a colori Lingue: Italiano, Giapponese, Inglese, Francese Prezzo: 18,00 euro
INTERVISTA Diario) Diamo il benvenuto su Diario di Pensieri Persi a Marco Bianchini e Massimo Soumaré, curatori dell’art book Fantasia Termite Bianca – An Internationl Tribute. Come è nostra abitudine chiediamo ai nostri intervistati di presentarsi ai lettori e raccontarci qualcosa di loro. Marco Bianchini) Mi chiamo Marco Bianchini, vivo e lavoro nelle Marche dopo aver vissuto per tanti anni in Toscana. Segno zodiacale gemelli. Sull’età sorvoliamo perché oramai anche quella professionale è fin troppo venerabile. La mia vita professionale ha percorso due strade parallele: il mondo del fumetto e la scuola di fumetto. Da più di vent’anni sono legato alla Sergio Bonelli editore, tempo quasi interamente dedicato a Mister No, poi c’è stato Tex, Dylan Dog, e ora sto disegnando una delle avventure previste nella nuova collana Le Storie, con tanti agguerriti zombie. Devo ammettere, mi sto divertendo un sacco, tanto da decidere di usare la mezzatinta per arricchire di atmosfere di questa storia. La mia vita professionale è interamente e felicemente legata alla Bonelli, solo negli ultimi due anni ho aggiunto collaborazioni con la Francia, in particolare con Soleil, oggi acquisita da Del Court. Gli impegni sono sempre tanti, per fortuna. Massimo Soumaré - Mi chiamo Massimo Soumaré e vivo a Torino. Dopo un’esperienza decennale nella traduzione e nell’interpretariato tecnico, nel 2000 ho incominciato a dedicarmi con sempre maggior frequenza alle traduzioni letterarie. In seguito, sono stato anche curatore di mostre d’arte (tra cui Dall'ukiyo-e all'illustrazione contemporanea: la grande grafica giapponese tenutasi all’Accademia Albertina di Torino nel 2010) e insegnante di lingua giapponese, attività che svolgo tuttora. Ho pubblicato come scrittore diversi racconti, alcuni dei quali sono stati tradotti ed editi in Cina, Giappone e USA. Di recente, ho iniziato anche a tradurre manga per le case editrici J-Pop e Panini. Ho anche curato una decina di antologie pubblicate da CS_libri, Empirìa, Mondadori e altre case editrici. Insomma, direi che alle spalle ho un’esperienza variegata. D) Domanda, a questo punto, necessaria: come vi siete conosciuti? B) Se ricordo bene a una Torino Comics in occasione dell’uscita dell’art book di Ryo Kanai. S) Esatto. Era l’edizione del 2010.Il personaggio originale
D) Prima di parlare dell’art book vorrei chiedere a Marco Bianchini di parlarci un po’ di Bianca, la fonte d’ispirazione di questo art book, del suo mondo e la sua storia. B) Questo secondo art book nasce dal successo del primo, realizzato con tributi di disegnatori professionisti esclusivamente italiani. È stato veramente interessante e curioso vedere come il personaggio si adattava ai vari stili dei disegnatori, di come veniva interpretato. Lo stesso spirito ha invogliato la ricerca di tributi internazionali sicuramente più vari stilisticamente visto che si sarebbero messe in gioco sensibilità artistiche legate a diversi modi grafici di vedere il fumetto. E così è stato infatti. Il volume è pieno di personalissime interpretazioni tutte meravigliose. Ho considerato anche di includere i disegnatori italiani che lavorano all’estero e che ancora non sono conosciuti in Italia come si meriterebbero. D) Quali sono secondo te, Marco, le caratteristiche di Bianca che l’hanno resa ideale per un essere la “musa ispiratrice” di tanti artisti internazionali? B) Beh… basta guardarla e ti vien voglia di disegnarla… D) Come è nato questo progetto, di grande respiro internazionale, e quali sono state le maggiori difficoltà che avete trovato nella sua realizzazione? B) È un progetto nato nell’ambito della scuola Internazionale di Comics, perché Termite Bianca nasce per essere un cartone animato. Si parla di circa dieci anni fa, doveva essere un cartone animato di fantascienza, un genere che adoro, che ha visto la partecipazione gratuita, me compreso, di persone inerenti l’ambito scolastico, con cui ho progettato nei primi cinque anni tutta la pre-produzione del futuro cartone. Poi lo scontro con il mondo del cinema italiano che ci ha trovati impreparati; purtroppo i produttori non ci hanno dato spazio, interessati solo a progetti di facile collocazione e di successo sicuro… tipo i cinepanettoni. Così da cartone animato abbiamo deciso di farne un fumetto, poi se il fumetto avrà successo, l’idea è quella di ritornare al cartone. Nasce dunque la saga di Termite Bianca con i disegni di Patrizio Evangelisti, che era agli esordi come fumettista, dimostrando di essere un disegnatore di grande talento. S) Per quanto riguarda l’art book, a Torino Comics del 2010 Marco mi parlò dell’idea di realizzare un volume con anche delle illustrazioni di autori giapponesi. Per tutto l’anno seguente abbiamo continuato a discutere del progetto, anche se siamo rimasti in una fase più concettuale che pratica. È stato solamente da aprile del 2011 che abbiamo iniziato a prendere contatto attivamente con fumettisti e illustratori. Sinceramente, all’inizio pensavo di limitarmi a dare una mano e nulla più. Ero reduce dalla preparazione della mostra all’Accademia Albertina che era stata molto pesante e aveva richiesto, anche quella, diversi anni di lavoro, per cui non ero molto sicuro di voler partecipare a un altro progetto impegnativo. Ma poi l’entusiasmo degli artisti contattati ha finito per contagiare anche me. Il risultato è che sono diventato uno dei due curatori del volume… Le maggiori difficoltà penso siano state quelle di il mettere insieme un così grande numero di persone e la gestione delle tempistiche. Se alcuni partecipanti hanno consegnato il loro disegno in tempi rapidi, per altri si è dovuto aspettare quasi fino all’ultimo. Vi lascio immaginare il cardiopalma. D) Quali sono state le adesioni al progetto che vi hanno piacevolmente colpito perché inaspettate e quali artisti avreste voluto ma non hanno potuto partecipare? B) Personalmente sono stato colpito in primo luogo per l’impegno che tutti hanno messo nel fare delle splendide illustrazioni, dimostrando di essere dei veri professionisti e dei grandi amici. Non ho parole veramente per ringraziarli. In secondo luogo mi hanno colpito i tributi giapponesi, perché hanno rivelato una predisposizione del personaggio Bianca allo stile manga. Ho tutt’ora la netta sensazione che il mercato giapponese l’avrebbe accolta molto bene in una versione adattata, vedremo. Ci sono state alcune defezioni ma legate solamente agli impegni lavorativi. Forse quella che mi è dispiaciuto di più non avere è stata la versione del disegnatore francese Crisse… sarebbe stata a dir poco meravigliosa!!! S) Più che altro, forse inaspettato è stato l’entusiasmo generale. L’idea di essere a fianco d’illustratori e fumettisti di così tanti paesi ha elettrizzato ogni artista. Inoltre i disegni di Termite Bianca sono stati molto apprezzati. Tanto per dare un’idea, basta pensare che Katsuhiro Otomo ha accettato di partecipare al progetto principalmente perché rimasto impressionato dalla qualità grafica del fumetto disegnato da Patrizio Evangelisti. Avrei voluto avere anche altri artisti dalla Cina, dalla Corea e da Singapore. Lì ci sono illustratori e fumettisti davvero fantastici. Poi, per i giapponesi, mi è dispiaciuto essermi lasciato sfuggire disegnatori del talento di Kosuke Fujishima, l’autore del manga Oh, mia dea!, Mami Ito, la mangaka di Vita Arcana, Ju Ayakura, l’illustratore dei romanzi di Spice and Wolf, l’illustratore Vania 600 e il grande Akihiro Yamada. A tutti il progetto interessava molto e sono stati assai gentili nel rispondermi, ma per questa volta hanno dovuto declinare a causa dei troppi impegni già presi.D) Cosa si dovrebbero aspettare i lettori da questo art book? B) Meravigliose illustrazioni… e ci sono. S) Di vedere lo stesso personaggio rappresentato con molti stili diversi, in una specie di gioco capace di divertire sia chi ha realizzato le illustrazioni sia i lettori. D) Marco, quando avete avviato questo progetto hai in qualche modo “prestato” il personaggio da te creato agli altri artisti. Come è stato vedere le molteplici interpretazione di Bianca? B) Come dicevo prima, è stato veramente entusiasmante apprezzare il tuo personaggio reinterpretato graficamente… ogni volta che mi arrivava una mail, da un illustratore contattato, mi agitavo al pensiero di vedere la sua versione… un po’ infantile, ma è stato così. D) Ci sono stati elementi che sono emersi inaspettatamente da queste interpretazioni? B) Sì… alcuni disegnatori orientali hanno anche reinterpretato il costume… in particolare mi è piaciuta la versione di Foo Midori. La si può ammirare in una delle due copertine. S) Per quanto riguarda i mangaka giapponesi, molti di loro si sono sentiti più liberi di esprimersi, uscendo così dai codici grafici tipici del disegno fumettistico nipponico. Sembrerà strano, ma vari autori sono interessati a sperimentare anche stili diversi da quelli per loro abituali. Stando all’interno del mercato editoriale giapponese è difficile da fare, perciò in occasioni come questo art book possono uscire fuori dagli schemi. D) Con quale criterio avete scelto gli artisti con cui avviare la collaborazione? B) Talento, originalità, fama e disponibilità. S) Direi qualità del disegno e anche possibilità di contattarli direttamente.
Variant Cover - Edizione Limitata
D) L’art book verrà presentato al Lucca Comics con due distinte cover, una per edizione limitata e una per la vendita. Come mai questa scelta? B) Sono scelte editoriali, però è anche vero che avevamo due splendide copertine e non sapevamo quale scartare… cosi forse copriamo anche mercati mondiali con gusti artistici diversi. S) Fino a un mese prima dell’uscita non sapevo che l’art book avrebbe avuto due cover. Con Marco avevamo in precedenza fatto una selezione di tre illustrazioni che ritenevamo potessero essere utilizzate come copertine tenendo anche conto dei possibili gusti di un pubblico mondiale e lasciando la scelta finale all’editore. È stata una bella sorpresa. D) Ultima domanda prima di salutarci quali sono i vostri progetti futuri in coppia ma anche singoli? B) Sicuramente qualcosa faremo assieme… questa collaborazione è stata molto fruttuosa e priva di incomprensioni. Massimo, scrivo il nome perché sbaglio sempre a mettere l’accento sul suo cognome, è veramente un treno, pieno di iniziative e molto propositivo. Sì, credo che faremo sicuramente altro assieme. S) Penso anch’io che ci sia la possibilità di proseguire a lavorare insieme. Per esempio, cercando di fare di nuovo qualcosa che leghi Occidente e Oriente. Quanto ai miei progetti, in futuro dovrei tradurre alcuni manga. Per la saggistica, il prossimo anno uscirà un mio scritto sugli yokai, esseri soprannaturali, e sulle maledizioni giapponesi in un volume che raccoglierà gli atti del secondo Convegno di Studi sul Folklore e il Fantastico tenutosi a Genova nel 2011. In pratica, gli yokai faranno il loro esordio anche nel mondo accademico italiano. Un ulteriore saggio incluso in un altro volume tratterà un aspetto ancora poco analizzato degli anime giapponesi; riguardo a questo libro, tuttavia, attualmente non posso dire nulla di più… Come scrittore, la mia storia breve Sotto un sole immaginario sarà inclusa nell’antologia 365 storie d’amore edita da Delos e il mio racconto Un’avventura di Mr. Samurai uscirà verso gennaio di quest’anno sul terzo numero della rivista Speechless Magazine accompagnato da una bella illustrazione a colori appositamente realizzata dall’illustratrice giapponese Yuko Rabbit (che, tra l’altro, partecipa anche all’art book di Bianca). Sto anche lavorando a un racconto a quattro mani con l’illustratrice e scrittrice Chiara Negrini in cui Pedar, il vampiro della bassa, personaggio che ha riscontrato un considerevole successo di pubblico, incontra la mia maga globalizzata Karla. Sarà una storia decisamente divertente inclusa in un’antologia della Negrini per le Edizioni Domino prevista per il primo semestre del 2013. Il prossimo mese dovrei anche concludere il romanzo a metà strada tra urban fantasy e mystery che sto scrivendo. È un progetto a cui tengo molto e dove ho riversato le esperienze accumulate con i precedenti lavori. Spero quindi di trovare un editore interessato. Un altro progetto per ora in sospeso è quello di una graphic novel sulla maga Karla. Vari editor mi hanno detto che sarebbe un personaggio meraviglioso da adattare in fumetto ed è stato apprezzato anche in Giappone, ma per il momento non c’è ancora nulla di concreto. Ci sono altri possibili progetti, tuttavia per ora sono in fase. Vi ringraziamo di essere stati qui con voi e vi aspettiamo con i vostri nuovi progetti.