Beh sapete, stavo guardando fuori dalla finestra e pensavo,, oh cara New york, come vorrei trovarmi lì and ammirarti'' non vorrei trovarmi in nessun'altro posto del pianeta, solo ed esclusivamente lì, in qualsiasi situazione, perchè lì ogni cosa che accade è più bella, più magica, come in un sogno, come ad esempio i pomeriggi di ottobre, qui da noi e normale, neanche ci rendiamo conto di quei colori tendenti all'arancio, mentre lì ogni piccolezza ti fa sognare, quei pomeriggi in cui le foglie di Central Park si colorano d'autunno, e nell'aria c'è quel odore di bruciato quasi dolciastro, le nuvole bianche color panna montata e il vento che piano soffia e ti fa scompigliare i capelli... E le mattine di Gennaio in cui il portone di casa è bloccato da una muraglia di neve immacolata, e tu pian pianino esci dal tuo appartamento avvolta da una soffice sciarpa. Oppure in primavera dove gli alberi si dipingono di un rosa confetto, i petali di ciliegio ricoprono i viali e danno un tocco romantico a quella città tanto folle. E quando c'è il sole d'estate, la gente si sdraia sui prati a prendere il sole e i cani che cercano di acchiappare i frisbee lanciato dall'amato padrone. Giornate semplici, che trascorri tranquillamente, seduto tra l'erba dei prati di Central Park, intento a scrivere per ore ispirato dalla gente che cammina per strada. Con gli occhi spalancati e lucidi ti accorgi delle meraviglie, o anche delle sciocchezze che quella città ti emana, le mille avventure che accadono in questa città tanto amata da tutti. La gente che legge ancora i libri: in metropolitana, durante il viaggio, nella sala d'attesa del dottore. E quando qualcuno ti urta per strada ti chiede scusa, anche se va di fretta. Lì tutto è sempre in orario, e se per strada incontri due occhi che non conosci con un sorriso ti viene augurato un bel good day! Si, New york, quella maledetta città tanto frenetica, io la amo.
Beh sapete, stavo guardando fuori dalla finestra e pensavo,, oh cara New york, come vorrei trovarmi lì and ammirarti'' non vorrei trovarmi in nessun'altro posto del pianeta, solo ed esclusivamente lì, in qualsiasi situazione, perchè lì ogni cosa che accade è più bella, più magica, come in un sogno, come ad esempio i pomeriggi di ottobre, qui da noi e normale, neanche ci rendiamo conto di quei colori tendenti all'arancio, mentre lì ogni piccolezza ti fa sognare, quei pomeriggi in cui le foglie di Central Park si colorano d'autunno, e nell'aria c'è quel odore di bruciato quasi dolciastro, le nuvole bianche color panna montata e il vento che piano soffia e ti fa scompigliare i capelli... E le mattine di Gennaio in cui il portone di casa è bloccato da una muraglia di neve immacolata, e tu pian pianino esci dal tuo appartamento avvolta da una soffice sciarpa. Oppure in primavera dove gli alberi si dipingono di un rosa confetto, i petali di ciliegio ricoprono i viali e danno un tocco romantico a quella città tanto folle. E quando c'è il sole d'estate, la gente si sdraia sui prati a prendere il sole e i cani che cercano di acchiappare i frisbee lanciato dall'amato padrone. Giornate semplici, che trascorri tranquillamente, seduto tra l'erba dei prati di Central Park, intento a scrivere per ore ispirato dalla gente che cammina per strada. Con gli occhi spalancati e lucidi ti accorgi delle meraviglie, o anche delle sciocchezze che quella città ti emana, le mille avventure che accadono in questa città tanto amata da tutti. La gente che legge ancora i libri: in metropolitana, durante il viaggio, nella sala d'attesa del dottore. E quando qualcuno ti urta per strada ti chiede scusa, anche se va di fretta. Lì tutto è sempre in orario, e se per strada incontri due occhi che non conosci con un sorriso ti viene augurato un bel good day! Si, New york, quella maledetta città tanto frenetica, io la amo.