questa parola deriva dal greco phantasma, apparizione. Viene anche chiamato spettro, entità o larva, dal latino larua. E' un'entità incorporea caratterizzata da alcune connotazioni, avvolta da un sudario, senza testa, produce rumore con le catene è contornata da una luminescenza. Generalmente ha anche momenti ricorrenti, l'ora delle apparizioni, la sera; i luoghi, generalmente lugubri e isolati; accadimenti violenti, omicidi.
Anticamente significava apparizione di qualcosa di soprannaturale, oggi è collegato ai defunti. Nella storia greca non era associato al sentimento di paura, come accade spesso ai nostri giorni.
E' un elemento importante nei racconti del terrore e dell'horror. Anche Shakespeare, nell'Amleto, ha il suo fantasma. E' quello del padre dal quale, durante un colloquio apprende del suo assassinio da parte del fratello.
Nella letteratura vari autori scrissero racconti sui fantasmi.
Iniziamo partendo da lontano: Omero nella sua Odissea fa incontrare ad Ulisse i fantasmi di uomini illustri: per evocare la loro presenza l'eroe getta in un pozzo il sangue di alcuni animali sacrificati. Tra le entità che rispondono alla sua evocazione c'è l'indovino più celebre dell'antichità Tiresia che annuncerà ad Ulisse, tra l'altro, il suo prossimo ritorno ad Itaca.
Con un buon salto troviamo nel racconto "Il ritratto di Dorian Gray" troviamo la presenza del soprannaturale con la presenza del fantasma del ritratto che invecchia al posto di Dorian.
Nel romanzo "Il manoscritto rinvenuto a Saragozza" di Jean Potocki. Nell'aneddoto storia del filosofo Antenagora si narra di come il filosofo avesse preso in affitto, ad Atene, una casa infestata da un fantasma; lontano dall'essere disturbato dalle urla dello spettro, decide di seguirlo e capire la sua presenza. Così scopre le ossa e la mancata sepoltura del defunto. L'intero libro tratta, di argomenti sul soprannaturale. Pubblico qui di seguito un resoconto di questo libro.
MANOSCRITTO TROVATO A SARAGOZZA di Jean Potocki
l'autore vi dedicò buona parte della vita è diviso in tre parti:
la prima, suddivisa in tredici giornate fu stampata la prima volta nel 1805 ed era dedicata solo agli amici.
la seconda, iniziata a Parigi nel 1813 fu pubblicata a San Pietroburgo, l'anno seguente, in un'edizione di tre volumi
la terza, venne, probabilmente, scritta prima che lo scrittore si recasse a Pechino in missione diplomatica. Di questa si ha solo la traduzione, dal polacco, di Chojecki e ancora oggi è aperto un dibattito. Nel 2002, sono stati ritrovati in Polonia nuovi manoscritti e così, nel 2008, in Francia è stato pubblicato il romanzo.
La stesura sembra una scatola cinese dove il racconto principale è inframezzato da altre storie narrate da altri personaggi che a loro volta narrano altre storie.
Nel 1964 venne anche realizzato un film dove la struttura delle scatole cinesi viene rappresentata in modo magistrale.
Se interessa in ADELPHI EDIZIONI, si trova sia il cartaceo sia l'ebook. Il primo costa, circa 9,00 euro il secondo, quattro.
Anche Charles Dickens non rimase estraneo ai fantasmi dove vagano nella storia Racconti di Natale.
Edgar Allan Poe in "Il gatto nero" racconta che un condannato a morte decide, prima di morire, di narrare la sua storia dichiarando che nessuno gli crederà ma deve togliersi un peso dalla su coscienza. Egli era un uomo per bene con una grande passione per gli animali e aveva pesci, uccelli, conigli, una scimmietta un bellissimo cane ed un gatto di nome Plutone. Questo era forte, bello con il pelo tutto nero ed era il suo preferito. Rimasero amici per parecchi anni anche se il padrone man mano peggiorava con il carattere arrivando a bastonare la moglie e gli stessi animali. Una sera rientrato ubrico notò che il gatto lo schivava e decise, quindi, di afferrarlo ma il micio si voltò e lo morse. Accecato dall'ira dal taschino estrasse una lama e accecò il gatto. Ovviamente i giorni seguenti l'animale fuggiva in presenza del padrone. Questo atteggiamento indispettì maggiormente l'uomo che aumentò gli atti violenti nei suoi confronti fino ad ucciderlo. La stessa notte mentre dormiva si svegliò di soprassalto e vide che la casa era in fiamme. Riuscì a malapena a salvarsi. Quando fu in salvo notò che tutti i muri erano crollati tranne quello dove si appoggiava la testata del suo letto, dietro troneggiava l'ombra gigantesca di un gatto impiccato. Preso dall'agitazione l'uomo cercò di trovare un micio simile a quello che aveva ucciso nella speranza che così il fantasma del gatto lo perdonasse e lo lasciasse in pace. Purtroppo anche con il secondo felino il rapporto andò sempre peggiorando fino al suo tentato omicidio. Questa volta riuscì in tempo ad intervenire la moglie salvando la povera bestiola. L'uomo, allora, uccise la moglie. Per nascondere il suo gesto nascose il cadavere in cantina. Qualche giorno dopo si presentarono degli uomini in uniforme per cercare la donna scomparsa. Perquisirono l'abitazione e non trovarono nulla. Il marito, sollevato, mentre parlava con i poliziotti, affermando che la casa era costruita bene, diede una pacca sul muro dove, precedentemente aveva murato la moglie. Con quel gesto si sentì un rumore provenire dal muro. Insospettiti lo demolirono e trovarono sia la salma della donna sia il cadavere del secondo gatto. L'uomo venne, quindi, arrestato ed accusato di omicidio.
Anche per questo racconto c'è una versione cinematografica, la più recente risale al 2007 ed è diretta da Stuart Gordon.
Inoltre se volete approfondire l'argomento Fabio Giovannini ha scritto un libro, intitolato "Storia del noir", dai fantasmi di Edgar Allan Poe al grande cinema di oggi. Qui sotto ecco l'anteprima