di Paride Leporace direttore de Il Quotidiano della Basilicata
E' morta ad 84 anni Laura Grimaldi. Era conosciuta come la regina del giallo italiano. Aveva diretto le prestigiose collane "Segretissimo", "Giallo Mondadori" e Urania", recensiva il genere preferito sul Domenicale del Sole, aveva molto tradotto e scritto. Nel giornalismo del copia e incolla si legge che aveva anche prodotto il libro-inchiesta "Processo all'istruttoria: cronaca di un'inquisizione politica". Nessuno pero' ne approfondisce testo e contesto. Ci provo io: Laura Grimaldi scrisse quel libro, per difendere il figlio Gabriele, grafico, pittore e poeta aderente al Movimento del 1977 incappato nell'inchiesta contro i Pac, vicenda mediaticamente nota, anche se con molto errori per il caso Battisti. La legislazione emergenziale fece strame del diritto, e Amnesty International all'epoca scrisse nei suoi rapporti di tortura nei confronti degli inquisiti. Laura Grimaldi, spese tutto il suo saper scrivere asciutto da giallista, la conoscenza delle vicende, l'affetto di madre, e il suo ruolo di non poco conto nella borghesia rossa illuminata per questo libro del 1981 che resta un piccola faro nella storia emergenziale del nostro Paese e per contrastare le verità univoche che venivano scrtte dalla gran parte dei giornali tutti proni verso la magistratura. Reperibile nei siti di antiquariato librario, quel volume è ancora oggi testo di riferimento per Wu Ming e Carmilla che hanno contestato molto luoghi comuni dell'intricata vicenda dell'insorgenza armata milanese. Non voglio entrare in quei fatti complessi e tortuosi, ma a chi vuol conoscere quel periodo, penso sia utile segnalare un testo che smonta alcune verità da teorema giudiziario. Mi limito solo a citare il fatto che nelle prove contro Gabriele Grimaldi c'era il rinvenimento a casa sua del disegno di un uomo, con un fucile in una mano e una bomba nell'altra, che veniva attribuito al giovane grafico come testimonianza del suo omicidio. Si trattava invece di un disegno eseguito nel 1944 da un partigiano iugoslavo e che figurava sulle mostrine dell'esercito della Jugoslavia e che servirà come illustrazione della copertina. Il magistrato Armando Spataro, principale inquisitore di quell'inchiesta, in un suo libro di memorie ha scritto che è comprensibile che una madre scrisse un libro a difesa del figlio, polemizzando invece sul fatto che il testo fu redatto a inchiesta non finita non tenendo conto degli ulteriori sviluppi. Gabriele Grimaldi è morto nel 2006 dopo aver scontato la sua pena. Ho grandi difficoltà a ricostruirne la biografia perché la Storia è sempre quella dei vincitori. La moglie e la madre ne difesero la memoria dopo alcune recenti polemiche sollevate dal solito Battisti contro i suoi ex compagni. Laura ha scritto il suo ultimo libro ispirandosi alla sua grave malattia respiratoria. La collega e amica Gabriela Piroli così me l'ha descrive: "Fantastica Laura, con la bombola ad ossigeno sulla mano destra e la sigaretta sulla sinistra («perché le cose migliori sono a sinistra»)" e allo stesso modo mi piace consegnarla al vostro ricordo.