Fantasticheria (3 parte)

Creato il 19 febbraio 2012 da Illcox @illcox

Dopo mezz’ora avrebbe finito il suo turno di lavoro, gli chiese di aspettarlo.
Non fece in tempo a girarsi che lui scomparve.
Iniziava a pensare che fosse una costruzione della sua fantasia.
Tornò a casa, amareggiata da quel dispetto, se cosÏ poteva definirsi.
Presentandosi al bar, aveva dato un amaro boccone alle fauci di un affamato.
Si sentiva cosÏ: una famelica a bocca asciutta.
TornÚ a casa e quello spettacolo, forse, era ancora più raccapricciante della gente del bar:
un imperante disordine aveva trasformato la casa in una stalla.
Si appoggiò sul letto, per meditare sull’accaduto, promettendo a sé stessa che avrebbe messo in ordine, quando udÏ suonare il campanello.
“Ë lui”, bisbigliò.
Rispose con la stessa naturalezza di chi vuole celare un fausto presagio, per la paura che non si avveri.
Nessuno ribatté.
A quanto pare aveva osato pensare troppo positivamente, non le era concesso nemmeno in un luogo cosÏ privato come la sua mente.
Che la positivit‡ fosse uscita dalle fessure delle orecchie e catapultatasi dalla sfiga?
Affacciandosi al balcone, aveva potuto notare che a suonare il campanello non fosse stato il suo amore, ma i bambini dispettosi del quinto piano.
Si rimise al letto, l’amarezza cedeva il posto ad una pungente irritazione, che per quanto tentasse di reprimere, le elettrizzava persino i capelli.
Il suo stomaco cominciava a brontolare, aveva fame, e questa volta, non solo di lui.
Si diresse in cucina e il campanello della porta suonò.
Credeva fossero di nuovo i bambini, si precipitò ad aprire, iniziando ad esclamare frasi minacciose……Aprì e….era lui.
Arrossì doppiamente questa volta, sia per la sorpresa che per l’imbarazzo delle frasi pronunciate.
Lui scoppiò a ridere di nuovo, in una risata doppia, come il caso richiedeva.
ControbattÈ alla sua risata con una smorfia.
Lei non voleva dar prova dello sdegno causato dalla sua fuga, così, sebbene si mostrasse distante, lo accolse a casa, facendo finta di nulla.
Lui le porse nella mano un pacchetto.
Lei troppo concentata nel soffocare la sua irritazione che cresceva a dismisura nel vederlo così disinvolto, incurante nello spiegarle il motivo che lo avesse distolto dall’aspettarla, prese il pacchetto e lo posò sul tavolo, limitandosi a dire con voce seccata: “Mangi con me” ?
Lui con un aria ingenua disse: “Non sei curiosa di vedere cosa ti ho regalato?”
Lei: “Lo guardo dopo, ora ho fame”
Lui: ” Sono tornato appositamente a casa, solo per prenderlo..E tu hai fame”?
Lei:”Se me lo avessi detto, magari…”
Lui: “Esiste il cellulare!”
Lei: “Appunto, esiste!”
Lui:”Il mio è ben funzionante,il tuo?”
Non potendo demordere, con un modo di fare altezzoso prese il suo cellulare, in esilio tra le numerose cose futili che riponeva nella borsa.
Intanto, sebbene si mostrasse scocciata, nella mente sorgeva il presentimento, che la sua irritazione non fosse giustificata, come credeva fino a cinque minuti prima.
Lesse l’sms in cui l’avvisava che l’avrebbe raggiunta a casa, arrossì di nuovo.
TO BE CONTINUED….