Questa volta fu lei a lasciare lui steso su quel letto.
Dormiva con un’aria così tanto indifesa, da pocurarle un sottile senso di piacere,
come se fosse lasciato in suo potere, come se potesse usare quel corpo a suo piacimento.
Sgusciò velocemente dal letto e gli baciò la fronte, come per proteggerlo dai pensieri di poco prima.
L’arte del dominio era una proposta sempre troppo allettante per lei,
che amava sentirsi una nobile tiranna.
Ma subito ripensò alle sue parole: ormai era cessata ogni sfida.
Ormai stava perdendo il vizio,
l’abbandono,
ora,
forse,
era più piacevole.
Aveva abbandonato ogni proposito di domarlo.
La routine riniziava: il lavoro, i caffè, la gente del bar.
Tra i servizi pensava che fosse terminata l’era dell’appoggio,
dell’amico di letto o del compagno con cui condividere le sue esperienze,
ora aveva bisogno di tutto questo e dopo aver cercato e aspettato pazientemente,
aveva trovato lui che era tutto ciò di cui aveva bisogno.
La voglia incessante di urlare al mondo il proprio amore combatteva contro l’angoscia del distacco.
Poi le ore trascorrevano, la fame dei suoi baci e la paura di perderlo aumentavano.
Era giunto il momento di tornare a casa,il turno era concluso.
Aveva quasi il terrore di stendersi su quel letto, che aveva accolto e coccolato il corpo del suo uomo.
Temeva che le lenzuola sapessero di lui e che quel profumo incrementasse la sua nostalgia.
La sua inquietudine continuava a crescere poichè le mancava la certezza del giorno che li avrebbe visti di nuovo insieme.
Aprì la porta.
Aveva gli occhi bassi, fissi al pavimento e avrebbe voluto volentieri sbatterci la testa per scacciare quei pensieri tristi.
Ma non sarebbe bastato..Era il cuore il vero prigioniero.
Con un fare svogliato si diresse in camera, sollevò lo sguardo sul letto e improvvisamente le si fissò negli occhi la sua immagine.
Sbattè la palpebre più volte, credeva fosse un miraggio.
Non vi era più segno di lucidità…..
……………………….
“Ciao”
TO BE CONTINUED…..