Fantasy e Bonelli: una lacuna finalmente colmata grazie a Dragonero

Creato il 09 giugno 2013 da Chemako @chemako71

Gli amanti del genere fantasy possono trovare in questi giorni nelle edicole italiane il primo numero di una nuova serie a fumetti: si tratta di Dragonero, il frutto di un lungo lavoro che i due autori, Luca Enoch e Stefano Vietti, hanno finalmente la soddisfazione di vedere concretizzato. Il progetto, la cui gestazione risale perfino al 1995, si è fatto realtà grazie alla caparbietà degli autori nel proporlo a Sergio Bonelli. Così Enoch si è espresso a proposito in quest'intervista:
"Quando Sergio Bonelli arrivò con la proposta per Gea, Stefano Vietti ed io stavamo proprio lavorando alla presentazione di una serie fantasy da proporre in casa editrice e si trattava appunto di Dragonero. Il progetto venne riposto nel cassetto in attesa di tempi migliori e quando, anni dopo, sempre Vietti ed io proponemmo il format dei Romanzi a fumetti, volemmo che la prima uscita fosse il nostro Dragonero. Nel frattempo, però, avevamo creato un mondo e ci dispiaceva che il tutto si esaurisse in una singola uscita, per quanto corposa. Quando l’editore, dopo l’esperienza con le varie miniserie, tornò a rivolgersi verso le serie canoniche, noi cogliemmo l’attimo e rinnovammo gli assalti alla redazione. Alla fine, forse preso per sfinimento, Sergio ci concesse di realizzare la serie. Serie che mi vedrà solo come sceneggiatore e non come disegnatore, almeno fino a quando dovrò realizzare Lilith; quindi ancora per qualche anno."
Si sa che Sergio Bonelli non è mai stato un amante del genere fantasy ma, si sa pure che i suoi gusti o preferenze non sono mai stato un limite per la sua casa editrice nell'esplorazione di nuovi territori dell'Avventura. Il figlio Davide, che ha ereditato la direzione della casa editrice dopo la morte del padre, lo riconosce nella presentazione in seconda di copertina del nuovo albo. Nonostante il periodo di crisi (fumettistica e non) che stiamo attraversando, la proposta di una nuova serie mensile "a tempo indeterminato" testimonia della creatività e del coraggio che la Sergio Bonelli Editore dimostra anno dopo anno. Dopo Saguaro e Le Storie nel 2012, Dragonero è infatti la terza nuova serie che l'editore milanese propone nelle edicole e, in autunno, sarà la volta della miniserie a colori Orfani del duo Recchioni - Mammucari.
Credo che Dragonero sarà un successo. Gli ingredienti affinché lo sia ci sono tutti.
Il fantasy, come dice lo stesso Davide Bonelli nella presentazione, è un genere non più di nicchia, ma ormai di grande diffusione e di notevoli successi editoriali e cinematografici. La casa editrice lo ha riconosciuto e, schierando Dragonero a fianco degli eroi di casa Bonelli, spalanca le porte a uno dei pochi ambiti dell'Avventura che ancora non annoverava.

Luca Enoch e Stefano Vietti

Gli autori sono una garanzia. Se Vietti si è fatto apprezzare scrivendo ottime storie per Nathan Never, personalmente ho conosciuto Luca Enoch proprio attraverso un suo precedente lavoro fantasy, Morgana, scritto a quattro mani con Mario Alberti. Pavesio pubblicò in Italia i quattro volumi cartonati a colori della saga techno-fantasy nata per il mercato francese con Les Humanoides Associates. Rispetto a quest'esperienza, Enoch così si espresse nella stessa intervista sopra citata:
"Uscire dai confini nazionali e buttare l’occhio oltre lo steccato fa bene a ogni realtà professionale. Fu un momento galvanizzante; per la prima volta ci si accostava alla grande tavola francese, tutta colorata e con il suo gran numero di vignette, che permetteva anche di creare composizioni grafiche sulla doppia pagina, cosa impossibile nel formato bonelliano. È stato, quindi, un momento di crescita e di grande stimolo creativo. Vedere, inoltre, autori e disegnatori di fumetti trattati al pari degli autori della “letteratura alta” è stato immensamente gratificante."
Accanto all'avvincente storia proposta dalla coppia di autori, furono proprio gli scenari affascinanti e l'eccellente colorazione che mi colpirono di quell'avventura editoriale terminata prematuramente.
Enoch è inoltre lo sceneggiatore e il disegnatore di Lilith, la viaggiatrice nel tempo che distorce la Storia con le sue ucronie: una delle proposte più originali e interessanti della Sergio Bonelli Editore.
Non sono un amante del genere fantasy, ma mi sforzo di non chiudermi mai di fronte a nuove proposte quando so che il lavoro che le ha prodotte è serio, e questa è l'ulteriore garanzia che offre la casa editrice milanese. Potrà non piacerti un genere, ma quando acquisti un fumetto uscito dalla redazione di via Buonarroti sai che la sua qualità è assicurata dall'impegno e dalla cura di tutti coloro che hanno lavorato per la sua realizzazione.

Vignetta di Giuseppe Matteoni, tratta dal numero 1 di Dragonero "Il sangue del drago"

E fra questi va assolutamente menzionato Giuseppe Matteoni, il copertinista di Dragonero e l'autore degli splendidi disegni del primo numero intitolato Il sangue del drago. Avevo conosciuto l'autore romano su Volto Nascosto ma non ricordavo che il suo tratto fosse così preciso nei dettagli e, nello stesso tempo, capace di molto dinamismo. Si entra infatti nel vivo dell'azione fin dalle prime tavole con un inseguimento mozzafiato sui tetti della città di Baijadan. I quattro protagonisti del primo albo, Ian Aranill (detto Dragonero), l'orco Gmor, la sorella Myrva e l'elfa Sera sono caratterizzati molto precisamente, anche nelle espressioni dei volti: Gmor, in particolare, riscuote subito la simpatia del lettore. E Matteoni si trova a proprio agio anche nelle scene ambientate nella natura, mai confuse nonostante gli innumerevoli dettagli.
Questo primo numero riesce quindi in un'impresa non scontata: attrae l'attenzione di chi è già un appassionato del genere e, magari, conosce Dragonero avendone letto il romanzo a fumetti nel 2007. Convince, d'altra parte, chi, come me, non ama particolarmente il fantasy e non ha letto l'antefatto della storia, spiegando il retroterra con alcuni necessari flash back che non appesantiscono la trama dell'attuale avventura, anzi la valorizzano.
Infine, a contorno dell'avventura editoriale, c'è un blog, online già da tempo, che funge da diario di viaggio e una pagina facebook con cui entrare in contatto con gli autori.
Buon viaggio quindi a Dragonero.

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