Pubblicato da Valentina Bettio
Autore: Xomegap Casa editrice: Edizioni Domino Collana: Le rune Pagine: 240 Prezzo: € 15,00 Trama: I popoli dell'Oltrecatena minacciano ancora l'Impero delle Tre Spade e il Regno di Vùos. I villaggi distrutti lungo il corso del fiume Dumrak sono il solo preludio di una nuova invasione. Dopo cinquecento anni di decadenza, vissuti nel sospetto e nella diffidenza reciproca, i principi dei due regni decidono di recarsi, insieme, sull'isola alla foce del Grande Fiume. Qui sospese tra carne e spirito, trovano ancora rifugio le anime degli Eroi dei tempi passati, l'unica speranza di Finisterra. "Risalite il fiume Dumrak, trovate la Ruota della Rinascita e versatevi il sangue reale" è il loro lapidario consiglio. Ha inizio così il viaggio che porterà gli eredi di Finisterra nelle misteriose terre oltre la Catena Impervia. Dalle mani di cinque giovani scrittori, riuniti nel collettivo Xomegap, un romanzo pronto a far vibrare le corde epiche nascoste in ogni lettore.
RECENSIONE Il primo capitolo della trilogia di Finisterra, “Le sorgenti del Dumrak”, si presenza senza ombra di dubbio come un libro introduttivo, specie nella sua prima metà, a cui viene affidato il compito di presentare al lettore il mondo stesso di Finisterra, con i suoi intrighi politici, giochi di potere, sottili equilibri e religioni che caratterizzano l’esistenza dei suoi personaggi.
Un inizio un po’ lento quello di “Le sorgenti del Dumrak”, che si discosta per molti motivi dal classico Fantasy tolkeniano, specie per la mancanza dei tipici popoli che animano questa branca della letteratura – principalmente nani, elfi e maghi –, nonostante ne evochi le atmosfere. Altro elemento che si discosta dal più che rodato filo conduttore è la mancanza di un singolo protagonista, del ragazzo innocente che ignora di essere una pedina importante sulla scacchiera degli eventi, a cui verrà affidata “la missione” da portare a termine e la cui crescita e maturazione continuano durante la saga. Tutti i personaggi coinvolti nella trama, infatti, hanno ben chiaro quale sia il loro posto nel mondo, hanno un ruolo ben preciso nella società di cui fanno parte e sanno molto bene quali sono i loro doveri. Questo fa si che il lettore si trovi immediatamente immerso nelle mille sfaccettature della realtà di Finisterra: luoghi, persone, culti… tutti elementi che vengono introdotti l’uno dopo l’altro in un ritmo serrato, confondendo per la quantità di informazioni da gestire in poco tempo.
L’espediente del protagonista estraneo al mondo che sta per scoprire permette, infatti, di introdurre gradualmente le novità partendo dal suo punto di vista, facendo sì che il lettore, in questo caso ignorante quanto lui, riesca a districarsi in modo più semplice nella realtà fantastica del libro, rendendo più fluido e naturale ricreare e comprendere questo mondo di fantasia in tutti i suoi dettagli. Per questo motivo, la scelta di utilizzare fin dall’inizio personaggi perfettamente inseriti nella trama politica di Finisterra, per quanto nota di originalità, ha l’effetto finale di creare una certa confusione ed apprensione, rendendo meno avvincente la prima parte della storia e creando la necessità di tornare alle pagine precedenti per rileggere dettagli che si sono persi nella mole di informazioni da gestire e di figure che si avvicendano, ognuna appartenente ad una famiglia diversa e con una diversa influenza.
Questo aspetto se vogliamo negativo si attenua dopo i primi capitoli, quando dallo scenario di palazzo, con i tipici intrighi politici el regno, si passa all’inizio dell’avventura, elemento che non può assolutamente mancare in ogni buon Fantasy: finalmente compare la fantomatica “missione” e si definisce il ristretto gruppo di personaggi che cercheranno di portarla a termine, composto dall’erede al trono di Addoneis, Cherpin Teophan, Joze Prekkajnel, figlio del Duca di Briegel, Talìa Na’imah, sacerdotessa della dea Naker, dal capitano Marerid, ufficiale della Guardia Montana, e da Haber Kaan, l’ultimo eroe che Finisterra abbia avuto, che esiste nel mondo reale solo come spirito. Gli Xomegap ci deliziano tirando le fila della trama da molteplici punti di vista. Il primo libro della trilogia di Finisterra è infatti caratterizzato da una ben orchestrata coralità: al centro degli eventi non vi è il singolo ma l’intero gruppo; ogni suo membro, nel corso della narrazione, avrà modo raccontare una parte del viaggio, facendo procedere la trama dal suo punto di vista. Il lettore conosce quindi i personaggi, con i loro pregi e difetti, sia attraverso i loro pensieri – quando è il loro turno narrare – che attraverso gli occhi dei compagni di viaggio.
Il mondo di questa trilogia, per lo meno per quanto riguarda il suo primo capitolo, è dominato dalla presenza assoluta degli esseri umani, protagonisti unici affiancati solo dal popolo d’oltrecatena dei Seti, misteriosi e antichi nemici di cui si sa molto poco – se non che la loro natura non sembra essere umana e che padroneggiano magie potenti e del tutto sconosciute – e che non interagiscono più con gli umani da centinaia di anni.
Unica concessione concessa, escluso ciò che caratterizza il mondo dei Seti, è legata all’aspetto magico: a parte gli sciamani nemici, i sacerdoti familiarizzano in parte con la magia, i cui più importanti segreti sono però andati perduti con a scomparsa dei così detti “Obliati”; inoltre, la casata Teophan ha ereditato dall’eroe Haber Kaan le tre spade che egli stesso ha forgiato. Cherpin Teophan ne porta una con sé durante il viaggio: Legione, che può essere impugnata solo dal puro sangue Teophan e solo se colui che reclama il suo possesso viene giudicato degno dalla spada stessa (in caso contrario, il malcapitato che ha osato impugnarla viene ucciso dal potere di Legione). Caratteristica peculiare di quest’arma, inoltre, è che in grado di evocare l’esperienza dei suoi precedenti proprietari, che guidano il suo possessore durante gli scontri:
“Era un potere arcaico e ferino che racchiudeva in sé la forza di centinaia di guerrieri che avevano impugnato la spada prima di lui. Li sentì tutti al suo fianco, pronti ad aiutarlo nella battaglia.”
Ma, come detto prima, “Le sorgenti del Dumrak” si presenta come un’introduzione: il breve viaggio avventuroso di questa piccola compagnia si conclude ben presto con un colpo di scena inatteso – ma pregustato, infatti durante tutta la lettura si ha la sensazione che i conti non tornino –, che da il la ai futuri eventi, vero fulcro della trilogia
Così, cullati da una narrazione piacevole e scorrevole, senza sobbalzi e con uno stile coerente e costante, nonostante la stesura a 10 mani, gli Xomegap – dopo averci accompagnati a conoscere un nuovo mondo che, anche se non brilla per assoluta originalità e in cui si possono cogliere ispirazioni e similitudini con alcune famose saghe del genere (prime tra tutte “Il signore degli anelli” di J.R.R. Tolkien e “La spada della verità” di Terry Goodking), risulta nel complesso gradevole – ci lasciano carichi di aspettative proprio sul più bello, creando un’intensa attesa per i prossimi due capitoli della trilogia di Finisterra.
GLI AUTORI:
Simone Covili nasce nel febbraio del 1977 a Modena dove vive e lavora come Geometra. E’cofondatore del laboratorio di scrittura XOMEGAP e redattore del portale Delirio.NET. Ha pubblicato il romanzo storico a sei mani FRANCIGENA – Novellario a.d. 1107 (Fabrizio Filios Editore -2007). I suoi racconti sono stati selezionati e pubblicati in diverse antologie, alcune uscite in abbinamento a importanti quotidiani nazionali. Altri e-book, e racconti sono disponibili sul sito www.xomegap.net o su www.simonecovili.it.
Massimilano Prandini è laureato in Scienze Biologiche e Dottore di ricerca in Biotecnologie e Medicina Molecolare. Dopo anni da precario della ricerca nel campo delle neuroscienze ora insegna Fisiologia come docente a contratto all'Università di Modena e Reggio Emilia. Oltre ad aver partecipato a tutti i progetti del laboratorio Xomegap, e aver pubblicato diversi racconti in numerose antologie, nel 2010 ha dato alle stampe del l’editore Damster il primo libro tutto suo: una raccolta di racconti horror intitolata “Bestiario stravagante” che ha avuto una buona diffusione e un buon successo di critica e pubblico. Da qualche mese è on-line una versione e-book interattivo per Ipad del suo racconto “Il pozzo”, già incluso nella raccolta “Mutazioni”.
Gabriele Sorrentino (Modena 1976). È Laureato in Scienze Politiche con indirizzo storico – politico. Collabora con le riviste Modena Storia e Il Ducato – Terre Estensi e con altre riviste di Storia, tra cui Studi Montefeltrani. Ha pubblicato il volume Il Duca Passerino. “L’epoca d’oro del ghibellinismo italiano, attraverso la figura di Rainaldo Bonacolsi, Signore di Mantova e Modena” (Terra e Identità, 2007) e “L’Affaire Giuseppe Ricci: perché una Guardia Nobile di Francesco IV è ricordata sul monumento di Ciro Menotti” (TEI 2010). Ha all’attivo numerose collaborazioni ad antologie ed e-book tra cui, per citare le più recenti, “Toscana tra crimini e misteri” (Felici 2009) e “Oltre l’Orizzonte” (Montedit 2009), Emilia via maestra (Damster 2010), “Presenze di Spirito” (Damster 2011). È coautore del romanzo storico “Francigena: novellario 1107” (Fabrizio Filios 2007) e fa parte del laboratorio di scrittura Xomegap (www.xomegap.net). Il suo sito web personale è www.gabrielesorrentino.it.
Marcello Ventilati e' nato nel Luglio 1983 a Modena, dove vive tuttora. Ha partecipato alla creazione dell’e-book L’Arena delle Storie (Marzo 2009), risultato dell’omonimo corso di scrittura creativa applicata al gioco di ruolo. È coautore dell'antologia XOMEGAP - 18 racconti di sogni e ombra (Il Foglio 2006) e dell'e-book Hopeless curato dal Laboratorio di Scrittura Xomegap (www.xomegap.net).