Ancora c’è qualcuno
che riempie i cassonetti con lo sfalcio dei prati o i resti della potatura delle piante, materiale sprecato che potrebbe arricchire un compost!, e non solo…
Proprio da un cassonetto di un paese di campagna, occhieggiavano tagliate di fresco e colorate di un insolito azzurroverdemareturchino, tante infiorescenze di Hydrangea macrophilla. Ecco a cosa serve avere sempre pronte le cesoie nella borsetta. In un attimo ho districato i rami, scelto le più belle e riempito il vano posteriore della mia auto.
Prima modelle per il set fotografico, poi pronte per l’essiccazione, per conservarne fascino e bellezza e per decorare la casa invernale.
Il periodo migliore per raccoglierle è tendenzialmente questo, non ancora appassite e in piena fioritura, recidere di netto, meglio con un coltello affilato, il ramo di Hydrangea macrophylla della lunghezza di 20/ 30 centimetri e privarlo di tutte le foglie.
Formare un mazzetto di tre o quattro rami, legarlo con una corda e appenderlo capovolto in luogo fresco e arieggiato; in circa una settimana sarà pronto.
Non tutte le Hydrangee si prestano ad essere essiccate seguendo il medesimo procedimento. Arborescens ‘Annabelle’ preferisce che si immergano i suoi rami in un vaso contenente pochissima acqua. Io ne taglio i rami quando dal bianco, le delicate infiorescenze, iniziano a colorarsi di verde acido. Preparo mazzi che utilizzo nei grandi cesti di castagno sparsi per la casa.
Le piante spogliate dai rami fioriti si preparano per la potatura di mantenimento e pulizia di fine inverno. Preziosi consigli su come intervenire sul pratico manuale edito da Vallardi, “Impariamo a potare. L’arte delle forbici in giardino, nel frutteto, sul balcone” scritto con chiarezza e grande perizia da Mimma Pallavicini. Vi consiglio l’acquisto di questo piccolo ma prezioso manualetto, piccolo anche nel prezzo, 6,90 euro.