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Fare un provino: l'irresistibile fascino della Tv

Creato il 20 aprile 2010 da Dejavu

 

Fare un provino: l'irresistibile fascino della Tv

Premetto che in Tv non ci sono mai andato, nè come concorrente, nè come pubblico pagante (anche perchè dovrei pagare tanto perchè mi prendano).

 

Sono solo finito al Tg1 per un'intervista fattami al bar sul caso Englaro - menomale che non avevo bevuto - e su una tv locale per un'altra intervista a tradimento, mentre uscivo dall'ottico.

 

La settimana scorsa, leggo che dalle mie parti cercano collaboratori per alcune trasmissioni. Sempre attratto dall'opportunità di stare nel mondo giornalistico e della scrittura anche televisiva, decido di provare e sabato mattina mi presento alla selezione. Mi aspetto un colloquio con alcuni redattori, una chiacchierata da cinque minuti e infatti, appena entro nell'anticamera della sala congressi vedo due belle ragazze che aspettano le cavie sedute dietro ad un tavolo.

 

Mi accolgono con gentilezza per poi infilzarmi sul petto un numero, infilarmi tra le mani alcuni fogli e scattarmi una foto segnaletica mentre con il miglior sorriso da ebete mi addosso alla parete. Ovviamente, in quel momento la macchina fotografica viene requisita perchè serve a qualcun altro e quindi mi tocca stare con una specie di paresi sul viso per almeno 5 minuti mentre penso "ma che minchia sto a fa?".

 

Fatta la memorabile foto - ne ho fatte più questo mese che in tutta la mia vita - le ragazze mi dicono di mandare a memoria uno dei fogli. Mentre mi chiedo se è una candid camera, mi accorgo che devo memorizzare due news da telegiornale, un quiz da presentare e una classifica dei primi 10 film al cinema.

 

Intanto, davanti a me una ragazza parla da sola, sembra che stia recitando tutta "La Ginestra" di Leopardi e quando non muove la bocca si passa il lucidalabbra e si smandrappa i capelli sbattendo la testa nell'aria per renderli più vaporosi.

 

Dalla porta chiusa che ho alle mie spalle, una tipa urla e parla contemporaneamente più lingue come fosse Linda Blair dopo aver ricevuto una visitina da Mefisto. Parte pure l'allarme di un auto e lì l'ansia mi sale. "Scusate" - chiedo alle due ragazze che mi hanno numerato - "ma bisogna anche saper suonare la sirena con la bocca?" "non sappiamo cosa vi succederà una volta dentro" "nnnamo bene!"

 

Visto che devo far passare davanti a me un tizio, vado a farmi un caffè. Sì perchè, contrariamente alle persone sane di mente, io più sono agitato e più ne bevo. E infatti, per via del nervosismo, non so quando non so come ma dal bicchierino mi parte un fiotto che mi smerda pure i pantaloni.

 

Arriva il mio turno. Mi fanno entrare e c'è tipo una commissione di laurea che credevo di non trovarmi più di fronte per tutto il resto della mia esistenza, pronta ad esaminarmi. Mi fanno posizionare sopra un segno nero sul pavimento, mi microfonano e mi dicono di parlare di me guardando dritto in camera. La presentazione dura due secondi, tanto sono fitte le mie generalità: sono nato, cresciuto e forse morirò nella stessa città.

 

Solo in quel momento mi rendo conto che sto facendo un vero e proprio provino e mi prende il terrore. "Vorrei dirvi che non ho nessuna esprienza ..." "Parlaci dei tuoi libri". Il nervosismo si impadronisce di me e la spiegazione dei due libri dura mezz'ora, roba che credevo di uscire nella sala d'aspetto e trovare gli altri candidati ronfare per terra e le impiegate suicide con una pistola ancora fumante in mano. Avendo raccontato tutta la trama, manco i libri posso vendergli. Vabbè.

 

Mi dicono di sparare in camera le due notizie memorizzate, come fossi Salvo Sottile. "Buongiorno cari telespettatori" - faccio io, come se presentassi il Tg ogni giorno - "Vittorio Gassman ... ehm volevo dire Alessandro Gassman reciterà nel film "Basilicata coast to coast" mentre la General Motors sta pensando di mandare a quel paese la Hummer e di vendere tutte le auto per conto proprio".

 

"Adesso facci un servizio tipo Striscia la notizia sulle strade dissestate della tua città". "Cari telespettatori" comincio io "mi trovo in questa via e vorrei appunto farvi vedere ..." "falla più arrabbiato", la rifaccio, "cari telespettatori, vedete queste buche nella strada alle mie spalle?", "ancora più incazzato", "cari telespettatori le vedete queste minchie di buche in questa strada fetusa? le vedete???". Linda Blair sta facendo il suo effetto anche su di me.


Fare un provino: l'irresistibile fascino della Tv

Il tempo della prova sembra non finire mai, ma siamo ormai giunti all'ultimo stadio, in tutti i sensi. Mi mettono qualcosa in mano. "Ecco ci siamo" penso io "mi è arrivato il tapiro". Invece è un gelato - non l'ho leccato perchè ancora distinguo quando un microfono è commestibile - e mi fanno intervistare un finto designer di cucine. "Tieni il gelato più vicino alla bocca" "ok" "ancora più vicino" "uhmm" "più vicino" "e che me lo devo magnà pe' davero?" "più vicino" "ridaje". L'intervista finisce, le luci si spengono e pure la camera. Non so se mi richiameranno, ma so già che ho decisamente preso la strada delle "Meteore" ...

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