Farmaci oftalmici, Antitrust avvia istruttoria verso Roche e Novartis

Creato il 15 febbraio 2013 da Informasalus @informasalus
CATEGORIE: Denuncia sanitaria

Farmaci oftalmici, Antitrust avvia istruttoria verso Roche e Novartis

L’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti dei gruppi farmaceutici Roche e Novartis per verificare se abbiano attuato in Italia un’intesa restrittiva della concorrenza per la vendita di farmaci destinati alla cura di patologie oftalmiche: secondo alcune denunce, i due gruppi si sarebbero accordati per far sì che nella cura di patologie della vista molto diffuse fra gli anziani venga usato il solo farmaco Lucentis, commercializzato da Novartis, escludendo invece l’uso del farmaco Avastin, commercializzato da Roche. Il primo farmaco è a carico del Sistema Sanitario Nazionale e sarebbe del tutto equivalente all’Avastin, ma ha un prezzo molto superiore.
Per effetto di questo cartello il Sistema Sanitario Nazionale avrebbe subito un esborso aggiuntivo di circa 400 milioni di euro l’anno. Il provvedimento intende dunque verificare, informa una nota dell’Antitrust, “se i gruppi farmaceutici Roche e Novartis abbiano posto in essere un’intesa restrittiva della concorrenza nel mercato dei farmaci destinati alla cura di patologie oftalmiche, quali la degenerazione maculare senile, particolarmente diffuse tra le persone anziane”. Il provvedimento è stato notificato ieri alle filiali italiane Roche Italia e Novartis Farma nel corso di alcune ispezioni effettuate in collaborazione con il Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza.L’istruttoria è stata avviata anche nei confronti delle società Novartis AG, F.Hoffmann-La Roche Ltd e Genentech Inc.
La segnalazione è arrivata dall’Associazione Italiana Unità Dedicate Autonome Private di Day Surgery e dalla Società Oftalmologica Italiana, per le quali dall’accordo fra le due case farmaceutiche scaturisce l’impedimento dell’uso in ambito oftalmico del farmaco Avastin, commercializzato da Roche per usi antitumorali, a vantaggio del farmaco Lucentis, commercializzato da Novartis ma brevettato da Genentech, società del gruppo Roche e sviluppato dalla stessa società insieme a Novartis per applicazioni oftalmiche. Il Lucentis, secondo i denuncianti, sarebbe equivalente all’Avastin ma con un prezzo 50 volte superiore.
Spiega l’Antitrust che “nelle denunce si sottolinea in particolare la peculiarità del comportamento mantenuto da Roche, la quale, nonostante la mole di studi clinici esistenti a livello internazionale che avvalorerebbero l’efficacia terapeutica del proprio farmaco Avastin in ambito oftalmico, non si sarebbe attivata per ottenerne la registrazione e procedere così al suo sfruttamento commerciale anche in tal senso.

A fronte di questo comportamento di Roche si è comunque diffuso nella comunità medica internazionale un uso c.d ‘fuori etichetta’ (off-label) dell’Avastin, possibile quando un medico o una struttura sanitaria, ritenendolo utile per la salute dei loro pazienti, decidono di impiegare un farmaco al di fuori di quanto indicato nel riassunto delle caratteristiche del prodotto. A livello internazionale studi e ricerche finanziate da sistemi sanitari pubblici comproverebbero una sostanziale sostituibilità terapeutica dei due farmaci”.
La differenza di prezzo è notevole, perché il costo di ogni dose di Avastin per impieghi fuori etichetta è di 15 euro, mentre il prezzo del Lucentis, rimborsato dal Sistema sanitario nazionale, era fino a poco tempo fa di 1700 euro, poi abbassato dall’Aifa a 810 euro. L’Antitrust ipotizza un cartello orizzontale teso a mantenere disponibile sul mercato solo il farmaco più caro. A questa dinamica non sarebbero estranei gli intrecci societari fra le due società Roche e Novartis.
Come spiega l’Antitrust, “grazie agli accordi di distribuzione del farmaco Lucentis tra Genentech/Roche e Novartis, l’intesa garantirebbe a Novartis di ottenere il massimo vantaggio dalla vendita del Lucentis senza temere la concorrenza dell’Avastin poiché Roche, che dovrebbe avere interesse a commercializzarlo per usi oftalmici, non ha mai provveduto alla registrazione del farmaco in tal senso, trovando a sua volta maggior convenienza al mantenimento dei profitti derivanti dalle royalties che riceve da Novartis (tramite Genentech) per la distribuzione del farmaco Lucentis”.
E con riferimento all’indagine, Novartis – si legge in una nota – “desidera precisare che l’azienda sta collaborando a pieno con l’Autorità, nella quale ripone la massima fiducia, e ribadisce che il proprio operato è costantemente ispirato a principi di trasparenza e correttezza. Novartis intende ribadire quanto già presente nel proprio rapporto di gestione 2012: l’azienda detiene il 33,3% delle azioni al portatore che rappresentano il 6,4% del capitale totale di Roche, il che non permette alcuna influenza sulle strategie del gruppo Roche che è gestito, amministrato ed opera in maniera totalmente indipendente”.



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