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Farmaci: Unione Europea chiede informazioni più chiare

Creato il 14 ottobre 2011 da Informasalus @informasalus

di Redazione InformaSalus.it


CATEGORIE: Salute
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Farmaci: Unione Europea chiede informazioni più chiare

Stop in Europa alla pubblicità dei farmaci venduti esclusivamente con obbligo di ricetta medica e nuove regole per soddisfare la richiesta dei pazienti europei di essere meglio informati sui medicinali che assumono. Il nuovo approccio deciso dalla Commissione europea e illustrato dal commissario alla sanità Jhon Dalli fa seguito alla richiesta del Parlamento europeo di garantire ai pazienti informazioni “obiettive e imparziali”.
Dalli ha spiegato che l'obiettivo è quello di “porre in primo piano i diritti, gli interessi e la sicurezza dei pazienti”. Le nuove regole pongono inoltre “all'industria farmaceutica l'obbligo di fornire certe informazioni chiare ai pazienti e fissano regole chiare in tema di informazioni addizionali volontarie sui medicinali soggetti a prescrizione, oltre a rafforzare il controllo dei medicinali autorizzati”.
Le informazioni ai pazienti vengono limitate a quelle riportate sull'etichetta e sul foglietto illustrativo, a quelle relative ai prezzi e alle prove cliniche, oltre alle istruzioni per l'uso. Per quanto riguarda i canali, le informazioni delle imprese sui loro formaci potranno essere riportate su siti internet ufficialmente registrati e, qualora specificatamente richieste dai cittadini, le informazioni potranno essere messe a disposizione via stampa. Non sarà tuttavia consentita una loro pubblicazione sui media a stampa d'indirizzo generale.
Le informazioni inoltre devono soddisfare criteri qualitativi riconosciuti. Ad esempio, non devono essere parziali; devono rispondere alle esigenze e alle aspettative dei pazienti; basarsi su evidenze scientifiche, essere fattualmente corrette, non fuorvianti e comprensibili e in linea di principio verificate dalle autorità competenti prima della divulgazione. Viene rafforzato inoltre il sistema di farmacovigilanza europeo.
Le proposte, che passano ora al Parlamento e al Consiglio Ue, sono state adottate dalla Commissione anche alla luce dello scandalo scoppiato in Francia del farmaco anti-fame Mediator che avrebbe provocato la morte di diverse persone.



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