Per questo motivo una volta scoperto il mio stato interessante, superati i tre mesi precauzionali, ho subito chiesto a mia suocera se potesse realizzarmi un mei tai, seguendo le indicazioni dei tutorial presenti in rete. Le mie competenze in fatto di cucito avrebbero sicuramente prodotto un Mei Tai in grado di mettere in serio rischio di incolumità il bambino pertanto Ubi maior minor cessat.
Noi abbiamo seguito le indicazioni del blog la casa nella prateria , praticamente un'autorità nel campo dei porta bebè.
E così “con l’arte e con la scienza e con un poco di intelligenza” e soprattutto con mia suocera e la sua macchina da cucire ho avuto anche io il mio mei tai.
Non restava che aspettare di averci anche un bambino da metterci dentro. Dopo sei lune è arrivato anche quello.
Nonostante nei diversi blog avessi letto che il vantaggio di avere un mei tai è quello di poter portare a zonzo un bimbo dai primissimi giorni di vita, io maturai l’opinione che fosse troppo presto. Feci un tentativo ad una settimana di vita di Nicolò, ma il bimbo mi sprofondò dentro e io mi inquietai. Il bimbo essendo troppo piccolo tendeva ad accartocciarsi all’interno e non avendo la possibilità di vedere se riuscisse a respirare bene decisi di rinviiare il tentativo a tempi più maturi.
Dopo qualche settimana mi venne suggerito di fare un tentativo con la fascia porta bebè, e fu così che presi anche questo secondo baby carrier.
Alla soglia del terzo mese di vita di Nicolò penso di aver fatto un largo uso sia della fascia porta bebè che del mei tai, tale da poter stilare una mia personalissima lista dei pro e contro dell’uno e dell’altro per chi ancora in attesa aspirasse a diventar una mamma canguro.
E quindi ecco a voi la mia personalissima sfida: fascia porta baby versus mei tai
Sorvolerei sulla bellezza dei modelli, ma del resto lo si sa, non siamo l’insalatina bionda del web.
Fascia porta bebè. Piccola premessa: io ho acquistato una fascia di cotone bio non elastica lunga 5 metri, e quindi la mia esperienza è relativa a questo tipo di prodotto.
Il vantaggio della fascia porta bebè a mio avviso è che, a differenza dei mei tai, può esser usata veramente dai primissimi giorni di vita del bambino. Il tessuto è avvolgente e si adatta perfettamente al corpo di mamma e bambino. Il bimbo al suo interno si ritrova in un ambiente caldo e accogliente che ancestralmente lo riporta ad una situazione simile a quella precedente alla nascita. E’ impressionante vedere come il piccolo si acqueti subito una volta infilato dentro. Allo stesso modo, questo tipo di porta bebè è molto emozionante anche per la madre, che sentirà lo stretto contatto con il figlio e il profondo legame che lo unisce ad esso. Nella vestibilità la fascia porta bebè è molto elegante e si adatta a diverse modalità di trasporto del bambino per quanto io l’abbia usata pressoché unicamente avvolta come in foto, permettendo quindi il trasporto del bambino solo in posizione anteriore. Ho trovato difficoltà quindi nell’avvolgerla in modo tale che il bimbo possa esser trasportato in posizione posteriore o laterale. Ad onor del vero, però erano anche modalità che mi interessavano poco e per cui non mi sono presa la briga di insistere nei tentativi.
Inizialmente capire come si indossa la fascia non è immediato ma dopo la seconda o la terza volta si avrà così dimestichezza che ci si sentirà dei piccoli acrobati (mi riferisco alla posizione base). La fascia porta bebè può esser usata per portare il bimbo in giro senza l’ingombro del passeggino, in casa per aver la possibilità di fare anche altro oltre l’assistenza 24h su 24h al proprio figlio, oppure può esser usata semplicemente per aiutare il bimbo a prender sonno. Il corpo materno e il calore che emanano i due corpi a contatto sono così tranquillizzanti per il bimbo che si addormenta al suo interno in breve tempo.
Di contro però esistono degli svantaggi legati a mio avviso soprattutto all’imprescindibile lunghezza della stoffa. Non dimenticate che avete 5 metri di stoffa addosso. In inverno indossare la fascia porta bebè con i cappotti propri e del figlio è un’impresa a dir poco epica. Inoltre, se state usando la fascia porta bebè in esterno e per un motivo qualunque dovete sfilarvela e rimettervela addosso, il rischio di spazzare la strada e tirarvi su ogni schifezza è veramente molto alto. Bisogna, inoltre, sapere che se è vero che sia molto facile far addormentare il bimbo dentro è anche vero che sfilarsi 5 metri di stoffa senza far svegliare il pargolo è parimenti molto difficile. Infine, ho riscontrato che la fascia sostiene poco la schiena del bimbo e quindi questo per lunghi periodo d’uso tende a incurvarsi all’interno assumendo una posizione poco ergonomica
Mei tai. La volta che Nicolò ha indossato il Mei Tai e mi sono resa conto che aveva raggiunto un’età tale da starci bene dentro (per noi 2 mesi) è stata anche quella che ha determinato il tramonto della fascia porta bebè. Il Mei Tai può esser usato in maniera equivalente alla fascia (uso domestico, a spasso e per la nanna) ma risulta decisamente più pratico. Non dovendo scomporre tutti gli avvolgimenti della stoffa della fascia risulta anche molto più efficace nel far addormentare il bimbo e successivamente rimetterlo nella culla senza svegliarlo: basta solo sciogliere un nodo. E’ meno ingombrante della fascia e ha quindi una migliore vestibilità in inverno. Infine, c'è da aggiungere che il battente su cui poggia la schiena il bambino è imbottito e pertanto sostiene il suo corpo in maniera migliore: la posizione è pertanto più salutare per la colonna vertebrale.
Di contro il Mei Tai è meno emozionante della fascia perché viene a perdere quel fascino del quasi secondo utero che si crea con la seconda. Vi potrete consolare, sentendovi un po’ nipponiche. Non è inoltre da sottovalutare il fatto che il Mei Tai richieda tempi più maturi per il primo utilizzo.
Concludendo tra fascia porta bebè e Mei tai io non ho un mio preferito. Li ho amati e li amo entrambi per motivi diversi. Come tutte le cose se c'è un pro c'è anche un contro, e questi baby carriers non fanno eccezione. Basta solo decidere verso cosa si è più inclini e quale è il maggior utilizzo che se ne vuol fare. Consiglio a tutti l'esperienza di aver un bimbo accucciato cuore a cuore perchè è un'esperienza profonda sia per la madre che per il bambino che ritornano a stabilire un rapporto molto intimo come nel pancione. Allo stesso modo è una bella esperienza anche per i papà che potranno sentirsi un pò più vicini al ruolo materno, un pò più straodinariamente mammi.
Come ultimi aggiornamenti devo dire che alla soglia dei suoi 3 mesi Nicolò sta sviluppando una sorta di idiosincrasia per gli spazi angusti e pertanto da una settimana non ama più tanto entrare dentro il Mei Tai. Probabilmente questo ritornerà in auge quando sarà alto abbastanza da poter uscire completamente con la testa fuori. Si perderà quindi l’effetto di spazio angusto ma il Mei Tai diventerà un buon mezzo per spiare il mondo facendosi scarrozzare in lungo e largo ;)