Fashion Beast nasce come una sceneggiatura che Alan Moore aveva scritto su richiesta di Malcom Mclaren, manager dei Sex Pistol, per un film mai realizzato. Antony Johnston ha adattato il soggetto originale, trasformandolo in una miniserie di dieci numeri per la Avatar Pres, casa editrice che ha fatto dell’eccesso (e il cattivo gusto) il suo marchio di fabbrica. L’ambientazione è un futuro prossimo, dove l’economia globale è collassata, una minaccia atomica incombe, la disoccupazione ha raggiunto livelli assurdi, la moda è diventata il principale svago e necessità sociale del pianeta. In questo scenario si muove Doll, un uomo-bambola senza pene che si veste come Marylin Monroe, guardarobiere/a al Catwalk locale del solitario Celestine (ispirato allo stilista/recluso Christian Dior) il più grande stilista del mondo. Johnston è riuscito bene nel suo compito, amalgamando il proprio lavoro con la prosa elegante e visionaria di Moore. Il risultato è un’opera originale, ben raccontata e con un azzeccato protagonista principale. Triste raffigurazione della società odierna preda di una crisi senza fine e dove l’apparire e più importante dell’essere. Una visione funerea del mondo che è e sarà, dove l’identità sessuale si assottiglia sempre più, preda di un’incertezza crescente. Le matite di Facundo Percio aiutano a immergersi perfettamente nel mondo di Doll, una città popolata di freaks capaci di trasformare il loro corpo a suon di operazioni chirurgiche per compiacere Celestine.
Abbiamo parlato di:
Fashion Beast #1 (di 5)
Alan Moore, Malcom Mclaren, Antony Johnston, Facundo Percio
Traduzione di: Leonardo Rizzi
Panini Comics, 2013
48 pagine, spillato, colori – €3,30
ISBN: 9772282062908
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