Fast and furious 6

Creato il 07 giugno 2013 da Misterjamesford
Regia: Justin LinOrigine: USAAnno: 2013Durata: 130'
La trama (con parole mie): l'agente speciale Hobbs, supportato dalla nuova collega Riley, è alle calcagna di una banda dalle capacità incredibili che pare stia mettendo insieme un pezzo alla volta un'arma che potrebbe valere miliardi sul mercato nero e mettere in ginocchio un intero Paese capeggiata da un ex dei servizi segreti britannici di nome Shaw.
Per poter colpire il bersaglio grosso, però, Hobbs sa bene di doversi rivolgere ai migliori sulla piazza, ovvero Dom Toretto e la sua squadra, ormai in pensione a godersi i proventi dell'ultimo colpo brasiliano: per poter essere sicuro della loro partecipazione all'operazione, oltre all'amnistia e la possibilità di tornare negli States da uomini liberi, il mastodontico ufficiale è pronto a mettere sul piatto un'offerta che la famiglia Toretto non potrà rifiutare.
Tra le fila della banda di Shaw, infatti, figura anche Lettie, ex fidanzata di Dom creduta morta tempo prima nel corso di una missione d'infiltrazione.


Ai tempi del suo esordio cinematografico e dei primi capitoli, detestavo non troppo cordialmente il franchise di Fast&furious: troppo tamarro nel senso brutto degli anni zero e troppo poco rispetto a quello davvero divertente degli eighties, completamente - o quasi - legato alle corse d'auto clandestine - che per uno che ha preso la patente ad oltre trent'anni soltanto nell'estate duemilaundici non sono proprio come il miele per le api - ed affidato ad una coppia di protagonisti uno più cane maledetto dell'altro, Vin Diesel e Paul Walker.
Poi venne l'epoca dei Free drink del Saloon, e a seguito di una richiesta del mio antagonista Cannibale, finii per recuperare l'intera saga, dal pessimo capitolo ambientato a Tokyo fino ad arrivare in contemporanea all'uscita del quinto in sala: il risultato fu una parziale rivalutazione di situazioni e personaggi, certo non all'altezza degli action heroes che avevo amato alla follia nel corso dell'infanzia ma comunque in grado di garantirmi un pò di sano divertimento da neurone spento e quell'ironia da amicizia virile che tanto fa bene a noi maschietti che vorremmo sempre atteggiarci a duri, vissuti o entrambe le cose.
E' stato però solo con l'entrata di The Rock - alias Dwayne Johnson - nel cast che le cose hanno cominciato a prendere effettivamente un'altra piega: il quinto capitolo, infatti, è un vero tripudio di sequenze talmente ridicole da risultare divertentissime, un sacco di botte ed un'atmosfera finalmente degna di quelli che sono state le pellicole cult della mia giovinezza.
Il tutto senza contare una discreta perizia nel portare in dono allo spettatore un giocattolone da leccarsi i baffi, con tanto di finale con il botto che apriva la strada a questo sesto giro di giostra: questo - probabilmente non ultimo - film dedicato alle gesta di Toretto e soci, come di consueto - e nello spirito dei primi capitoli - legato a doppio fila ai temi della Famiglia e dei legami di sangue, amicizia ed amore - nonchè quel senso dell'onore da machos esibizionisti - riprende quasi dallo stesso punto in cui avevamo lasciato i protagonisti, gettandoli nella mischia per una sfida che, più che correre in macchina, li vedrà mettersi in qualche modo a nudo rispetto al pericolo, al desiderio di rimanere uniti - e di nuovo torna la Famiglia - ed al ritorno di Lettie, che sconvolgerà e non poco i nostri, finendo per metterli alla prova anche e più della lotta senza quartiere con Shaw ed i suoi, sorta di "gemelli cattivi" del Team Toretto neanche ci trovassimo in un cartone animato giapponese figlio degli ormai stracitati eighties.
Rispetto al precedente, si possono notare però due grandi differenze - evoluzioni o involuzioni, a seconda dei punti di vista - che pongono questo numero sei leggermente più indietro nella mia personale classifica di gradimento del brand: minutaggio a parte - centotrenta minuti sono decisamente troppi per un prodotto di questo tipo -, infatti, si notano da un lato la volontà del regista di cercare qualche spunto insolitamente profondo - i legami, per l'appunto, ma anche i rapporti che alcuni charachters hanno sviluppato tra loro, come Han e Gisele o la paternità di Brian - e dall'altro un aumento esponenziale dei numeri da fantascienza che i protagonisti riservano al pubblico più scatenato, dai carri armati in autostrada ai voli da un ponte all'altro, senza contare un The Rock talmente pompato da far apparire Vin Diesel - che non è esattamente Luigi il pugilista campione dei pesi paglia - come un ragazzino rachitico, sempre pronto a scagliare gente in giro per le sale interrogatori neanche si trattasse di bambole di pezza - ed è proprio questo il The Rock che vogliamo al Saloon, certo non la sua versione tiepida ed edulcorata di Snitch -.
Inutile che stia qui a sottolineare quale sia stata la parte che ho preferito: spero, con il settimo film che presto o tardi arriverà, di poter godere di uno spettacolo magari più breve ma completamente concentrato sull'aspetto più scanzonato, roboante e tamarro, senza regalare neppure un pensiero all'idea che, con un pò di profondità in più, si potrebbe portare questo tipo di blockbuster ignorantone ad un altro livello.
Non ce n'è bisogno: Fast&furious è Fast&furious.
Ci vogliono macchine veloci, gusto kitsch, inseguimenti, gran belle signorine ed un sacco di esplosioni e cazzotti pronti a riempire lo schermo: il resto - preghierine buoniste conclusive comprese - lo lasciamo volentieri al Cinema d'autore o ai successi per famiglie.
Qui si spinge sull'acceleratore. E non serve nient'altro.
MrFord
"Oh I'm begging Lord to save me and let me go,to see my family,and keep it inside,dry eyes, while my brother weeps."Ed Sheeran - "Family" -

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