Lo studio ha indagato sul tipo di influenza che il pasto più importante della giornata ha sulle capacità cognitive di 4 mila bambini tra i tre e i cinque anni.
A confronto sono stati messi i cibi da fast food e quelli cucinati tra le mura domestiche. Dall’analisi è risultato che i bambini alimentati più frequentemente con cibi freschi e preparati in casa hanno un quoziente intellettivo maggiore rispetto a chi mangia più spesso al fast food.
Sophie von Stumm, coordinatrice del progetto, sostiene che la ricerca fornisce i presupposti per promuovere la riduzione della quantità di pasti consumati al fast food.
Per far crescere un bambino intelligente, quindi, è meglio lo Slow Food che il cibo spazzatura: meno pericoloso e più salutare.
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