In questo settimo capitolo i piloti di auto più famosi del grande schermo si ritrovano in mezzo ad una spy story (sarà proprio il governo degli Stati Uniti a chiedere loro aiuto, consacrando l’antieroe come ultima possibilità per restituire i valori e la sicurezza, Carpenter ha preceduto di anni quella che sembra la normalità cinematografica odierna), trasformando la saga in una sorta di spin off muscolare e fieramente rozzo di “Mission: Impossible”. Ecco che quindi la nostra squadra di ragazzacci inizierà a rimbalzare un po’ ovunque in giro per il mondo per poi ritornare a casa, senza ovviamente dimenticare di fare una capatina negli Emirati Arabi (meta quasi obbligatoria per dare all’azione nuove iperboli visive, ed in questo proprio la saga capitanata da Tom Cruise ha avuto un occhio avanguardistico sottovalutato da chi ha sempre decodificato le storie di Ethan Hunt rapportandole a James Bond).
“Furios 7” è una corsa folle e divertente, a patto di accettarne le regole che vedono tra quelle principali la necessità di un plot ridicolo, al servizio dello spettacolo ipercinetico creato da Wan. Tutto quello che dovrebbe essere almeno in parte plausibile perde consistenza, tutto ciò che la pellicola chiede è non fermarsi al micro difetto e accettare il macro divertimento.