Secondo quanto ha detto Augusto Rollandin, la Petite Patrie dovrà rinunciare dopo quasi vent’anni al trasferimento sostitutivo dell’IVA. Già nel 1993 il Governo Ciampi propose di diminuire del 50% tale trasferimento (fu assegnato alla Valle d’Aosta l’anno precedente) fino al 1997, ma sicuramente la riduzione sarebbe stata definitiva. Il Presidente, Dino Viérin, e l’assessore alle Finanze, Massimo Lévèque, aprirono una trattativa con il Governo centrale e ottennero il mantenimento dell’intero trasferimento con l’assunzione di nuove competenze. Ma l’aspetto importante è che in seguito a quell’accordo, nel decreto legislativo che fu approvato si dice chiaramente che l’ordinamento finanziario della Valle d’Aosta, sancito dalla legge n.690/81 non potrà più essere modificato da una legge ordinaria dello Stato, ma solo da una norma di attuazione elaborata da una Commissione paritetica Stato-Regione e approvata da un decreto legislativo (informazioni tratte da Storia della Valle d’Aosta di Elio Riccarand). Allora io mi e vi domando, conscia della mia abnorme ignoranza: c’è stata questa Commissione paritetica? C’è stato un decreto legislativo concorde fra la Regione e lo Stato? Con chi ha parlato a Roma, Rollandin? Insomma, il mio intuito mi dice che qualcosa non va. Che non c’è chiarezza. Che questo federalismo non è un guscio vuoto, ma al contrario è un guscio troppo pieno di parole, ipotesi, azzardi, cifre. Che nessuno ha le idee ben chiare in proposito e, peggio, nessuno intende chiarirle. Insomma mi sento ancora una volta presa per i fondelli.
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