C'erano una volta gli istituti di ricerche sociografiche (si chiamavano così, i "sondaggisti). I più seri rispondevano a severe regole deontologiche, condizione indispensabile per essere ammessi nell' Esomar, che era l'associazione che riuniva gli istituti che adottavano regole metodologiche precise, si sottoponevano ad esami e talvolta a censure o addirittura ad espulsioni.
Poi venne l'epoca di Berlusconi. Ricordate i magici sondaggisti del Principe? Prima tale Pili, poi Crespi di Datamedia, poi Euromedia della paleontologa Ghisleri...
Da alcuni anni i sondaggi, per essere ufficialmente "citabili", devono essere pubblicati sul sito governativo sondaggipoliticoelettorali.it, ma non è specificato ciò che ogni sondaggio deve raccontare di se stesso: questionario, margine d'errore, livello di confidenza, pattern di stratificazione del campione, metodologia delle interviste...
Quattro notizie in croce, e via col sondaggio, che è diventato più che altro uno strumento di marketing virale.
Da qualche tempo, tenendo da anni un database di TUTTI i sondaggi pubblicati, avevo notato una certa generosità di alcuni istituti nei confronti del PD renzino. In particolare, da mesi si distingue per generosità l'istituto iXè:
Questo istituto lavora molto per la RAI (in particolare per Agorà). Che c'è di strano? Niente. Non fosse che da quando ne seguo i dati con crescente sospetto, ho messo sotto osservazione i dati di iXè sul PD, confrontandoli coi dati immediatamente precedenti e successivi degli altri sondaggisti (due sondaggi precedenti e due successivi di altri istituti). Ebbene... Non ci crederete, ma i dati della iXè rispetto ai dati degli altri istituti premiano SISTEMATICAMENTE il PD renzino, di poco (frazioni di punto) o di tanto (fino a due punti).
Anticipo l'obiezione: la differenza rientra nella famosa "forchetta" del margine d'errore... Vero. Ma quando su una serie di dieci sondaggi TUTTE le volte la iXè fornisce un valore non casualmente diverso (più alto o più basso) dagli altri istituti, ma SEMPRE più alto, alcuni sospetti sorgono spontanei... Due in particolare:
-1) l'istituto non è scientificamente e tecnicamente attrezzato a rilevare l'esistenza nelle proprie metodologie di un errore sistematico;
-2) l'istituto è in grado di rilevare l'errore sistematico, ma non è attrezzato o voglioso di correggerlo.
Tertium non datur... o meglio: datur, ma allora peggio mi sento. Perchè la terza ipotesi può solo essere quella di una poco genuina "distorsione" dei dati, sempre nella stessa direzione:
Incuriosito da questa anomalia, sono andato a visitare il sito della iXè, con la certezza di trovare anche la sezione "Chi siamo", coi nomi dei responsabili, e magari persino del comitato scientifico... Niente di tutto ciò: ecco il massimo che ho trovato:
Trent'anni d'esperienza per una nuova qualità - L'Istituto Ixè nasce nell'ottobre del 2013. Ma il nucleo fondante del nuovo Istituto è costituito da quel gruppo ristretto di ricercatori che nei primissimi anni ottanta hanno contribuito a introdurre l'utilizzo del telefono nel mercato italiano della ricerca, hanno ideato e perfezionato strumenti e metodologie che hanno consentito di produrre reports e analisi 'just in time', che successivamente hanno posto le premesse per la sperimentazione e l'avvio del sistema della raccolta di dati via web e più recentemente dello sviluppo del sistema integrato per misurazioni neurostatistiche e relativo corredo teorico e metodologico [...]
Strano... Non un nome, non un titolo, niente di niente. Una piccola anomalia: un istituto nato 25 mesi fa mette insieme oltre trent'anni di esperienze... Non è singolare? Si, lo è... Io, che sono tradizionalista, di un Istituto voglio sapere chi ci lavora, cosa ha fatto nella vita, con quali risultati... Altrimenti c'è sempre il rischio di farsi fare le ricerche sociografiche da un giocatore di rugby o da una paleontologa.
Poi ci sono le ricerche (e qui siamo alla patologia del sondaggismo) fatte da un istituto accreditato (la Doxa), commissionate - e immagino pagate - dalla Presidenza del Consiglio, indovinate su quale tema? "Sull'immagine e la fiducia nel Presidente del Consiglio". Siamo già così alla follia, ma la follia vera arriva un attimo dopo: la Doxa pubblica la metodologia del sondaggio, dati sul campione, un estratto del questionario, ma... Non pubblica i risultati sulle risposte ricevute. Non è fantastico? Beh... questo il pdf dell'indagine, pubblicata senza vergogna sul sito governativo:
Ricerca DOXA sulla fiducia di RenziBeh! che c'è di strano??? Due cose: la prima è che il renzino spende soldi nostri per fare sondaggi su se stesso (anche Berlusconi viveva col "sondaggio" in tasca, ma almeno se lo pagava con soldi suoi).
La seconda (e più vergognosa) è che il rapporto riporta dati sul questionario, la numerosità del campione, la data di realizzazione, le domande poste... ma non riporta le risposte. Evidentemente non erano esteticamente presentabili... Non ci credete? Bene, dal link sottostante potete accedete al rapporto DOXA pubblicato sul sito governativo. Conservato sotto azoto liquido per voi nel nostro server, affinchè non possa essere fatto sparire per sempre...