Fathersnake nel monte delle lepri (5° TROFEO PODISTICO MARIA SS IMMACOLATA, Montelepre)

Creato il 14 dicembre 2010 da Fathersnake

Che strana sensazione essere qui, oggi, 8 dicembre, tra le strette vie di questo paese il cui passato è indissolubilmente ed inevitabilmente  legato alle vicende del bandito Salvatore Giuliano, capo di un gruppo di separatisti, di cui si è parlato in questi giorni per le riesumazione del cadavere, atta ad accertarne l’identità mediante test del DNA.  E’ una bella giornata di sole con venticinque gradi di temperatura. Ho rispolverato con molto piacere una maglietta smanicata e pantaloncini al ginocchio. La gara cui parteciperò è la prova finale di un circuito podistico denominato BioRace-Game Grand Prix Fidal UISP.
Trovato parcheggio per intercessione della Madonna, visto l’assedio di auto per le ripide e anguste vie cittadine, mi presento al tavolo delle iscrizioni: 5 euro per un pacco gara comprendente una bottiglietta di acqua, una t-shirt a colori (non sarà tecnica ma mi piace) con la riproduzione della locandina della manifestazione, un flaconcino di bagno schiuma ed una automobilina in materiale plastico (simil gomma). Allungo la mano con venti euro e mi allungano una scatola di latta piena quasi all’orlo di banconote: -Mettili qui e prenditi il resto-E’ una dimostrazione di fiducia che mi colpisce favorevolmente.Montelepre celebra  l’Immacolata e festa e gara si compenetrano:  la gara diventa anch’essa festa. Per i viicoli e le strade con pendenze da villaggio montano, non certo lindi ed ordinati,  si respira un aria di antica, dignitosa decadenza, di ordinato e consapevole caos. Da uno d’ essi un forte ed acre odore di macerazione colpisce forte le narici e mi chiedo come ci si possa convivere.Anziani con l’abito bello passeggiano a coppie, sostano in capannelli, si affacciano dai balconi.Sette giri da 1 chilometro. Nel timore isterico che si ripresenti il dolore al fianco destro dell’allenamento di alcuni giorni fa  assumo una pastiglia di buscopan; non sono venuto fin qui per rischiare di fermarmi  prima del tempo, tuttavia conscio che alimentare le paure non sia il modo migliore per sconfiggerle.Non c’è respiro in questo corto circuito fatto di salite ripide e discese, a mo di montagne russe e quasi inesistente pianura. C’è una corta discesa dopo la partenza  ed ecco un tratto sterrato, che porta a percorrere verso l’alto un sentiero di terra rossa lungo un curato boschetto  d’alberi di basso fusto. Poi si scende, neanche 100 metri di pianura e si risale verso piazza Ventimiglia, dominata dalla torre omonima, sede di partenza e arrivo. Al primo passaggio lo speaker Mimmo Piombo, Presidente Regionale della Lega Atletica UISP Sicilia mi presenta al pubblico assiepato alle transenne  come fossi un atleta di spicco venuto apposta per vincere. Quando senti il tuo nome rimbombare dalle casse di altoparlanti la cosa non può che farti piacere. Aumento in modo baldanzoso ma  imprudente  la velocità. Terminato il primo giro, e qualche metro,  ecco che i primi mi doppiano. In confronto alla loro andatura, il mio sembra il corricchiare discreto di un orsetto che odia le salite. Mi sento pesante. Provo  fatica e caldo. Sapevo che non sarebbe stata una passeggiata, ma speravo in un po’ più di pianura per rifiatare. Nel secondo giro si insinua nella mia mente il dubbio di riuscire a sopravvivere per i restanti  cinque. Patisco, ma raccolgo comunque le residue forze per transitare ogni volta in modo composto e dignitoso nel punto in cui maggiore si raccoglie la folla. Una folla che incita e sostiene, che partecipa ed infonde entusiasmo.Come in tutte le gare in salita di quest’anno, mi piazzo dopo la metà classifica:  44esimo su 70.Ed ora al ristoro. Con mio grande stupore porgo il bicchiere per un po’ di the e me lo riempiono di vino. Solo vino rosso in un capiente contenitore. Mi ristorerò altre 4 volte.  E poi, dall’ingresso dell’African bar, davanti al quale c’è ressa, escono vassoi su vassoi di vastedde cunzate: grossi panini di rimacina caldi al sesamo conditi con olio nuovo locale. Gratis per tutti. I vassoi non fanno in tempo ad uscire che una selva di mani li svuota anzitempo. Dopo un’attesa vana sulla soglia entro direttamente nel bar e me ne impadronisco. Uno per me ed uno per la mia morosa camerawoman.Si fanno strada tra la folla due uomini,  camminando a braccetto. Uno di essi regge avanti a sé un piatto pieno di monete e banconote. Offerte per la Madonna. Deposito cinque euro e ne ho, in ritorno, un'immaginetta e, spero, un aiuto futuro per battere i 4.Saluti a tutti!
P.s.Guardatevi il filmato del post precedente al minuto 3.42; quel podista con il numero 431 ha settantotto anni. Confrontate la sua velocità con la mia…E non aggiungo altro

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