Che strana sensazione essere qui, oggi, 8 dicembre, tra le strette vie di questo paese il cui passato è indissolubilmente ed inevitabilmente legato alle vicende del bandito Salvatore Giuliano, capo di un gruppo di separatisti, di cui si è parlato in questi giorni per le riesumazione del cadavere, atta ad accertarne l’identità mediante test del DNA. E’ una bella giornata di sole con venticinque gradi di temperatura. Ho rispolverato con molto piacere una maglietta smanicata e pantaloncini al ginocchio. La gara cui parteciperò è la prova finale di un circuito podistico denominato BioRace-Game Grand Prix Fidal UISP.
Trovato parcheggio per intercessione della Madonna, visto l’assedio di auto per le ripide e anguste vie cittadine, mi presento al tavolo delle iscrizioni: 5 euro per un pacco gara comprendente una bottiglietta di acqua, una t-shirt a colori (non sarà tecnica ma mi piace) con la riproduzione della locandina della manifestazione, un flaconcino di bagno schiuma ed una automobilina in materiale plastico (simil gomma). Allungo la mano con venti euro e mi allungano una scatola di latta piena quasi all’orlo di banconote: -Mettili qui e prenditi il resto-E’ una dimostrazione di fiducia che mi colpisce favorevolmente.Montelepre celebra l’Immacolata e festa e gara si compenetrano: la gara diventa anch’essa festa. Per i viicoli e le strade con pendenze da villaggio montano, non certo lindi ed ordinati, si respira un aria di antica, dignitosa decadenza, di ordinato e consapevole caos. Da uno d’ essi un forte ed acre odore di macerazione colpisce forte le narici e mi chiedo come ci si possa convivere.Anziani con l’abito bello passeggiano a coppie, sostano in capannelli, si affacciano dai balconi.Sette giri da 1 chilometro. Nel timore isterico che si ripresenti il dolore al fianco destro dell’allenamento di alcuni giorni fa assumo una pastiglia di buscopan; non sono venuto fin qui per rischiare di fermarmi prima del tempo, tuttavia conscio che alimentare le paure non sia il modo migliore per sconfiggerle.Non c’è respiro in questo corto circuito fatto di salite ripide e discese, a mo di montagne russe e quasi inesistente pianura. C’è una corta discesa dopo la partenza ed ecco un tratto sterrato, che porta a percorrere verso l’alto un sentiero di terra rossa lungo un curato boschetto d’alberi di basso fusto. Poi si scende, neanche 100 metri di pianura e si risale verso piazza Ventimiglia, dominata dalla torre omonima, sede di partenza e arrivo. Al primo passaggio lo speaker Mimmo Piombo, Presidente Regionale della Lega Atletica UISP Sicilia mi presenta al pubblico assiepato alle transenne come fossi un atleta di spicco venuto apposta per vincere. Quando senti il tuo nome rimbombare dalle casse di altoparlanti la cosa non può che farti piacere. Aumento in modo baldanzoso ma imprudente la velocità. Terminato il primo giro, e qualche metro, ecco che i primi mi doppiano. In confronto alla loro andatura, il mio sembra il corricchiare discreto di un orsetto che odia le salite. Mi sento pesante. Provo fatica e caldo. Sapevo che non sarebbe stata una passeggiata, ma speravo in un po’ più di pianura per rifiatare. Nel secondo giro si insinua nella mia mente il dubbio di riuscire a sopravvivere per i restanti cinque. Patisco, ma raccolgo comunque le residue forze per transitare ogni volta in modo composto e dignitoso nel punto in cui maggiore si raccoglie la folla. Una folla che incita e sostiene, che partecipa ed infonde entusiasmo.
P.s.Guardatevi il filmato del post precedente al minuto 3.42; quel podista con il numero 431 ha settantotto anni. Confrontate la sua velocità con la mia…E non aggiungo altro